![Il carcere di Vigevano Il carcere di Vigevano](https://www.ilgiorno.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/MDkyNjE3OGItMWQ5ZS00/0/t15mk01a.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Il carcere di Vigevano
Vigevano (Pavia) – Droga, telefonini e altro materiale illecito potevano raggiungere i detenuti della casa di reclusione della frazione Piccolini di Vigevano anche grazie alla collaborazione di un agente infedele della polizia penitenziaria che, in cambio di denaro, si prestava a introdurre la merce nella struttura.
È quanto emerso da un’indagine dei colleghi dell’uomo, nel frattempo sospeso dal servizio, e dai militari della Finanza di Vigevano. Due distinti i canali che consentivano ai reclusi di ottenere merce proibita tra le mura del carcere. Secondo quanto appurato dagli investigatori, nella prima modalità, erano gli stessi detenuti ad accordarsi con l’agente e a metterlo in contatto con familiari o amici che si trovavano fuori e dai quali riceveva il materiale (sostanze stupefacenti e telefonini) da consegnare oltre al suo compenso. Per lui, che non era ovviamente soggetto a controlli, era tutto molto agevole. Nelle indagini è stato appurato poi un secondo sistema di “rifornimento” dei detenuti, relativo in particolare a piccole quantità di hashish e marijuana, che venivano lanciate dall’esterno del carcere nel cortile dove venivano recuperate dai destinatari. Un’operazione possibile considerata la particolare collocazione del carcere, che sorge appena fuori dall’abitato della frazione Piccolini lungo la provinciale per Gravellona ed è circondato dai campi. In questo modo per i ‘fornitori’ era agevole avvicinarsi e poi allontanarsi senza essere notati.
Nella circostanza sono state arrestate quattro persone: tre di esse, un cittadino tunisino e due italiani di origine magrebina, mentre una quarta persona, una donna, è stata arrestata successivamente. I tre avevano il ruolo di ‘lanciatori’ mentre la donna sarebbe stata quella incaricata di pianificare le consegne. L’operazione ha portato al ritrovamento e al sequestro della droga. Nove le richieste di rinvio a giudizio.
Sull’accaduto, in particolare sulla vicenda che ha visto coinvolto l’agente di polizia penitenziaria, la Uilpa, una delle sigle sindacali che rappresentano il personale della polizia penitenziaria, commenta: “Sono fatti che risalgono a diversi mesi fa e che hanno portato a questo epilogo. Siamo comunque fiduciosi nella giustizia e attendiamo che faccia il suo corso”. Nel carcere di Vigevano la scorsa settimana in due giorni sono stati sei gli agenti che hanno dovuto fare ricorso alle cure dei medici per aggressioni da parte dei detenuti e negli stessi giorni si è registrato il suicidio di uno di essi. Il tutto a fronte di una consistente carenza di organico raffrontata al numero dei detenuti ospitati.