UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Vigevano, arresti e corruzione: mozione di sfiducia per il sindaco Ceffa e la sua squadra

L’opposizione prepara le mosse per fare cadere la maggioranza. L’ex primo cittadino Sala: spero che tutto possa chiarirsi in favore. Il Governatore della Lombardia: riuscirà a dimostrare la sua innocenza

Andrea Ceffa, sindaco di Vigevano

Andrea Ceffa, sindaco di Vigevano

Vigevano, 30 novembre 2024 – Una mozione di sfiducia per chiudere l’esperienza amministrativa del centrodestra. È l’obiettivo per il quale per tutta la giornata di ieri hanno lavorato le forze di opposizione a ventiquattro ore dall’arresto per corruzione del sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa, 51 anni.

Ai domiciliari

Con lu sono finiti agli arresti domiciliari la consigliera comunale Roberta Giacometti, 43 anni, unica eletta nella lista Vigevano Riparte, civica d’appoggio voluta espressamente da Ceffa; Veronica Passarella, 52 anni, amministratore unico di Asm Vigevano, il direttore amministrativo Alessandro Gabbi, 53 anni, e l’amministratore di Vigevano Distribuzione Gas, Matteo Ciceri, 49 anni, tutti al momento agli arresti domiciliari per corruzione.

Angelo Ciocca all'Europarlamento
Angelo Ciocca all'Europarlamento

Indagati

Indagati in stato di libertà per tentata corruzione ci sono leghista Angelo Ciocca, 49 anni e l’imprenditore edile vigevanese Alberto Righini, 51 anni. Le due vicende sono strettamente legate ma hanno avuto uno sviluppo separato. Ciocca e Righini, secondo le accuse mosse dalla Procura della Repubblica, avrebbero offerto alla consigliera di minoranza Emma Stepan 15mila euro in cambio delle sue dimissioni che di fatto avrebbero fatto cadere l’esecutivo. E forse, dopo il suo diniego, si sarebbero rivolti ad altri.

La congiura di Sant’Andrea

Dall’altro lato, dopo il fallito “golpe” del 30 novembre di due anni fa, Ceffa si sarebbe mosso per assicurarsi il sostegno di Roberta Giacometti, unica eletta nella lista Vigevano Riparte, la civica di sostegno voluta dal primo cittadino, le avrebbe fatto avere, attraverso un prestanome, una consulenza legale con Asm Vigevano dell’importo di 6mila euro che la stessa Procura definisce assolutamente non necessaria configurando così l’ipotesi di reato di corruzione. Il giorno dopo la bufera rompe il silenzio anche Andrea Sala, ex-sindaco di Vigevano e di recente assessore nella prima parte del mandato Ceffa prima di approdare il Regione come consigliere.

Il sostegno

"Mi spiace per il momento che sta vivendo Andrea – dice –. Non conosco la vicenda ma il mio augurio è che tutto possa chiarirsi presto in suo favore”. In linea con lui anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. “Mi auguro e sono convinto che riuscirà a dimostrare la sua innocenza”. Intanto l’inchiesta su quanto accaduto non è ancora conclusa; ieri sono terminate le perquisizioni negli uffici pubblici e privati dei soggetti coinvolti e nelle prossime ore potrebbero esserci nuovi sviluppi.