Vigevano (Pavia), 9 maggio 2019 - Un coltello da cucina con una lama lunga 13 centimetri, seghettata. Appoggiato da qualche parte nel breve spazio tra il cancello e la porta di casa, a porta di mano. Non sarebbe stata una reazione d’impeto, ma un’azione premeditata quella di Luca Adamo, il 54enne appuntato scelto della Guardia di Finanza, che mercoledì della scorsa settimana ha colpito a morte la sua ormai ex-compagna, Erika Cavalli, 37 anni. Lo confermerebbero le immagini del sistema di videosorveglianza della casa di via Ivrea che hanno ripreso tutto. Lui che impugna il coltello e vibra un fendente all’addome, poi una grandinata di colpi che non si fermano nemmeno quando la donna si accascia. Il numero delle coltellate, che verrà definito dalle risultanze dell’autopsia eseguita ad inizio settimana, supera la decina.
Non si rassegnava, Luca Adamo, alla fine della relazione con la madre della sua unica figlia, una ragazza di 12 anni che avrebbe assistito all’aggressione. La donna aveva deciso di dare una svolta alla sua vita e da un mese non viveva più nella bella villa alla periferia della città. Ci era tornata quella sera per accompagnare la figlia, che viveva con il padre, dopo aver trascorso la giornata insieme. Ha varcato quel cancello e, qualche minuto dopo, era morta. Dopo averla uccisa il finanziere è sceso nella taverna di casa, si è seduto, ha impugnato la sua arma di ordinanza e si è sparato. Forse anche quel gesto non è stato frutto del momento. Gli agenti del commissariato di Vigevano, che sono intervenuti sul posto e hanno svoltole indagini, hanno ritrovato anche un biglietto, una sorta di testamento con il quale l’uomo lascia tutti i suoi averi alla figlia. Ma non è chiaro quando sia stato scritto.
Stamattina alle 9 intanto, nella chiesa dell’Addolorata, sono in programma i funerali di Erika Cavalli. La donna, agente immobiliare, da qualche tempo era tornata a vivere alla frazione Molino del Conte di Cassolnovo. Adesso l’attenzione è tutta concentrata sulla ragazzina che avrà bisogno di sostegno per superare la tragedia della quale è stata sua malgrado testimone. Sarà il giudice del Tribunale per i Minorenni di Milano a stabilire a chi sarà affidata: quasi certamente non ai nonni, anziani e malati. Forse alla famiglia del fratello di Luca Adamo, che vive lontano dalla Lombardia. Oppure agli amici di famiglia.