MANUELA MARZIANI
Cronaca

Polizia Locale a Pavia, dopo il taser ecco il bolawrap. Di cosa si tratta?

Il dispositivo è utilizzato anche a Bolzano ma serve un corso specifico per addestrare gli agenti

Il bolawrap serve per bloccare una persona (Immagine archivio)

Due agenti della Polizia municipale

Pavia, 10 novembre 2024 –  Sperimentato ma mai adottato perché la conformazione della città non ne consentirebbe l’utilizzo. Prima di Pavia, anche la Polizia locale di Genova aveva introdotto il bolawrap, dispositivo che spara un laccio in grado di immobilizzare gli arti di una persona. Gli agenti avevano seguito un corso di formazione. Ma avevano scoperto che avrebbero potuto usarlo soltanto da due metri di distanza e a patto che ci fosse solo la persona da immobilizzare. Gli stretti vicoli di Genova rendevano impossibile pensare d’avere la giusta distanza e nessuna persona nei paraggi. Quindi l’Amministrazione sta ora pensando di lasciare negli armadi il bolawrap e passare al taser, la pistola elettrica che Pavia stava sperimentando e poi ha deciso di non adottare perché potenzialmente pericolosa.

Oltre a Genova anche Parma ha sperimentato il sistema, ma è stata la Polizia locale di Bolzano la prima in Europa a impiegare il bolawrap. Lo ha fatto all’inizio dell’anno per immobilizzare una persona non collaborativa, garantendo la sua sicurezza e quella degli operatori. Anche questo tema sarà al centro dell’assemblea che gli agenti terranno giovedì. Il dispositivo che Palazzo Mezzarbarba ha deciso di acquistare in sei esemplari dopo aver venduto i taser, infatti, dovrebbe offire una maggiore sicurezza agli agenti.

“Se dovesse essere adottato – anticipa Giovanni Latiano, coordinatore provinciale della Polizia locale della Uil – dovremmo prima seguire un corso di formazione e non se ne parlerebbe prima del 2026”.

Il bolawrap ha una fibra sintetica con grande resistenza meccanica alla trazione
Il bolawrap ha una fibra sintetica con grande resistenza meccanica alla trazione

Nel frattempo ci sono altri problemi da affrontare, perché tutte le questioni legate ad esempio ai turni non sono state risolte. “Dall’Amministrazione non è ancora arrivato un impegno formale – aggiunge – Quindi andiamo verso un prolungamento dello stato d’agitazione senza il blocco degli straordinari perché una piccola parte degli operatori ha continuato volontariamente a svolgerli”.

Per trovare una soluzione agli orari di lavoro, le organizzazioni vorrebbero un Tavolo tecnico. “Non sappiamo quanti nuovi operatori saranno assunti ma sappiamo chi andrà in pensione. Per liberare fondi e consentire alla Locale di autofinanziarsi, si potrebbero impiegare gli introiti che derivano dalle infrazioni al Codice della strada. Alcuni Comandi lo fanno e la legge lo consente. Il placet però deve arrivare dalla politica. Con l’apertura di un Tavolo tecnico, potremmo discuterne”.