REDAZIONE PAVIA

Vino adulterato. I sei indagati chiedono di essere prosciolti

Udienza predibattimentale a Pavia per il caso del vino oltrepadano adulterato con diglicerina ciclica. Difese chiedono proscioglimento per sei indagati. Giudice deciderà il 16 aprile. Iniziativa partita da esposto laboratorio nel 2021. Procura aveva sequestrato 52mila litri di vino. Sei accusati di frode in commercio e alterazione indicazioni geografiche tipiche.

Vino adulterato. I sei indagati chiedono di essere prosciolti

Si è svolta ieri l’udienza predibattimentale per il caso del vino oltrepadano che sarebbe stato adulterato con la diglicerina ciclica, sostanza vietata dalla legge. Le difese dei sei indagati hanno chiesto il proscioglimento. L’udienza predibattimentale è stata istituita dalla legge Cartabia e prevede un filtro per valutare se portare a dibattimento o meno un procedimento. Il giudice si è riservato e deciderà nell’udienza della prossima udienza del 16 aprile. L’inchiesta è sorta nel 2021 dall’esposto di un laboratorio che aveva condotto per una catena di supermercati analisi su ventimila bottiglie acquistate dalla cantina Terre d’Oltrepò. La Procura a maggio di quell’anno aveva sequestrato 52mila litri di vino. Erano state inizialmente indagate dieci persone, per quattro di loro le accuse erano poi cadute. I sei indagati accusati a vario titolo di frode in commercio e di aver alterato le indicazioni geografiche tipiche sono l’ex presidente di Terre d’Oltrepò Andrea Giorgi, gli enologi Alessio Gaiaschi e Andrea Rossi, gli agricoltori Luca Bellani, Giovanni Maggi e Giovanni Covini.

Nicoletta Pisanu