Il Policlinico San Matteo e l’Università di Pavia hanno chiesto di costituirsi parti civili nel procedimento che vede un primario dell’ospedale pavese accusato di violenza sessuale su un gruppo di undici specializzande. Il gip di Pavia ieri si è riservato, rinviando l’udienza al 16 dicembre, quando si valuteranno anche i prossimi passi giudiziari: il medico potrebbe infatti optare per un rito alternativo, come il patteggiamento. I due enti pavesi erano stati chiamati come responsabili civili da una delle persone offese, costituita parte civile nel procedimento. Altre sei parti offese si sono costituite.
L’avvocato Maria Teresa Zampogna, che assiste il primario sotto accusa, precisa che "il professore contesta che i contatti fisici abbiano avuto natura sessuale. Sono stati percepiti ambigui ed equivoci a posteriori da alcune specializzande dopo la diffusione di maldicenze. Sono avvenuti sempre alla presenza di molteplici operatori sanitari nell’ambito di attività clinico-didattiche, senza che nessuno abbia mai notato nulla di anomalo".
N.P.