Voghera, domani la sentenza per Massimo Adriatici: i tre possibili scenari

Tribunale di Pavia, l'ex assessore alla sicurezza a processo per aver ucciso con un colpo di pistola Youns El Boussettaoui: il 39enne senzatetto marocchino con problemi psicologici fu freddato in piazza Meardi la sera del 20 luglio 2021

In tribunale a Pavia l'ex assessore Massimo Adriatici e i familiari del 39enne ucciso da un colpo di pistola sparato dal politico

In tribunale a Pavia l'ex assessore Massimo Adriatici e i familiari del 39enne ucciso da un colpo di pistola sparato dal politico

Voghera, 5 novembre 2024 – Occhi puntati domani mercoledì 6 novembre al Tribunale di Pavia, per l’atteso pronunciamento del giudice Valentina Nevoso. La sentenza darà una soluzione all'enigma giuridico che ha accompagnato il lungo e combattuto processo sulla morte di Youns El Boussettaoui, il 39enne senzatetto marocchino con problemi psicologici ucciso con un colpo di pistola dall'ex assessore alla sicurezza di Voghera Massimo Adriatici in piazza Meardi la sera del 20 luglio 2021.

I rilievi in piazza Meardi a Voghera, dopo l'omicidio
I rilievi in piazza Meardi a Voghera, dopo l'omicidio

I tre scenari

Tre ipotesi. Condanna per eccesso colposo di legittima difesa, il reato di cui è accusato dalla Procura che chiede 3 anni e mezzo di carcere; riqualificazione del reato in omicidio volontario e trasmissione degli atti in Corte d'Assise come reclama la parte civile; oppure assoluzione per legittima difesa come domanda la difesa. L'udienza si dovrebbe svolgere regolarmente nonostante l'astensione degli avvocati penalisti contro le nuove norma sulla sicurezza a cui non avrebbero intenzione di partecipare i legali impegnati in questo giudizio. Alla vigilia della sentenza, la difesa di Massimo Adriatici ha depositato nella cancelleria dei giudici un'ultima memoria confutando alcuni punti della requisitoria del pm Roberto Valli.

Una manifestazione per la vittima e, a destra, Adriatici
Una manifestazione per la vittima e, a destra, Adriatici

Il nodo legittima difesa

Al rappresentante dell'accusa che ha parlato nell'udienza del 23 ottobre di “eccesso colposo in legittima difesa" gli avvocati Gabriele Pipicelli e Luca Gastini ribattono sostenendo che non c’è stata una sproporzione nella reazione del loro assistito perché “non si è trattato di un normale fronteggiarsi tra due persone, di cui una disarmata o sfavorita fisicamente, ma di una situazione in cui colui che si difende è già stato aggredito e buttato a terra e si ritrova addosso l'aggressore che, oltretutto, sembra aver raccolto qualcosa da terra per essere ancora più efficace nella propria azione lesiva". La vittima, che viveva per strada, morì per l'emorragia provocata dal proiettile.