Voghera (Pavia) – Si avvia verso la conclusione il processo che vede alla sbarra Massimo Adriatici, avvocato cinquantenne ed ex assessore comunale leghista alla Sicurezza di Voghera, accusato di eccesso colposo di legittima difesa per aver ucciso con un colpo di pistola il trentanovenne Younes El Boussettaoui, il 20 luglio 2021 nella città oltrepadana.
Ieri in aula sono stati sentiti due testimoni della difesa, un’amica e un ex collega dell’imputato. La conoscente ha raccontato che Adriatici aveva l’abitudine di passeggiare la sera in città. Secondo la ricostruzione dei fatti Adriatici era infatti in giro per Voghera quando in piazza Meardi era sorta una discussione con lo straniero. Adriatici aveva estratto la pistola che legittimamente, in quanto titolare di porto d’armi, aveva con sé.
La portava senza sicura e con un proiettile in canna, modalità condivisa con l’altro testimone che con Adriatici lavorò per 10 anni all’Anticrimine: “Seguendo l’addestramento avuto in polizia, per motivi di sicurezza anch’io tengo la pistola con il colpo in canna, senza sicura, sotto i vestiti quando sono in abiti civili”. Quanto all’accaduto, l’ex collega di Adriatici ha riferito: “Lui mi ha detto di essere stato colpito da Youns e di non ricordare cos’era successo dopo. Su Youns sapevo che ogni tanto disturbava, nei locali pubblici o per strada a Voghera”. Al culmine di un litigio l’allora assessore era stato colpito a mani nude da El Boussettaoui, ferito poi dal colpo di pistola e deceduto al Pronto soccorso di Voghera.
La difesa ha sempre sostenuto che si sia trattato di un caso di legittima difesa pura mentre gli avvocati di parte civile, che rappresentano genitori, fratelli e sorelle di El Boussettaoui, ritengono si sia trattato di omicidio volontario. Uscita dall’iter giudiziario la vedova dopo un accordo economico con l’imputato. Adriatici aveva rinunciato all’udienza preliminare e, approdando direttamente al dibattimento, aveva richiesto di accedere alla giustizia riparativa, un percorso parallelo al processo previsto dalla legge Cartabia, ma l’istanza era stata rigettata.
La prossima udienza si terrà il 16 ottobre, quando sarà sentito un consulente della difesa. Poi il 23 ottobre inizierà la discussione con la requisitoria del pubblico ministero Roberto Valli e gli interventi delle altre parti del processo. La sentenza è prevista per il 6 novembre.