Sono tornati in presidio sotto palazzo Mezzabarba i 26 lavoratori della ditta Sangalli che rischiano di perdere il posto. Con l’internalizzazione del servizio di raccolta rifiuti che oggi effettuano per conto di Asm, alla scadenza dell’appalto a marzo via Donegani sostiene di non poterli assumere e Sangalli non li può reimpiegare. Ma i sindacati non ci stanno. "Il contratto nazionale di lavoro prevede la salvaguardia – dice Riccardo Panella segretario di Fp Cgil –. L’accordo sottoscritto tra Asm e Sangalli è locale e non ha alcun valore". Tanto più che Asm avrebbe carenza di personale. "Secondo noi mancano 41 persone – aggiunge Gaetano De Capua della Cisl – e Asm ha predisposto bandi per l’assunzione di 23 operatori. Quindi ne mancherebbero ancora 18, di conseguenza c’è spazio anche per i lavoratori Sangalli che devono seguire l’attività". La questione sarà affrontata giovedì sera in un Consiglio comunale aperto chiesto dall’opposizione. Ma sul fronte rifiuti si è aperto un altro problema con l’ex consorzio Clir di Parona che potrebbe essere messo in liquidazione, dopo aver contratto debiti in giro pari a circa 7 milioni di euro. "I 50 dipendenti - sostiene Panella in un comunicato -, una volta che i Comuni (una quarantina) faranno le gare o gli affidamenti, passeranno direttamente dal Clir alle amministrazioni". Resta da risolvere invece la questione dei rider Deliveroo con compensi ridotti. Per una questione aperta, con la mediazione di Cgil, Cisl e Uil un’altra ha trovato una soluzione. È la vicenda relativa al riconoscimento dell’indennità di malattie infettive a tutto il personale sanitario che opera nei reparti Covid dell’Azienda servizi alla persona in base alle giornate di presenza.
A questi lavoratori con la mensilità di febbraio sarà riconosciuto un “Premio Covid“ diviso in 2 tranche: una legata all’utilizzo del residuo dei fondi contrattuali che vede una suddivisione dell’85% per il personale sanitario e il 15% al personale tecnicoamministrativo e la seconda legata alla quota riferita ai soldi recuperati attraverso la vittoria sulla sentenza a un ex dipendente che prevede l’80% al personale sanitario e il 20% al personale tecnicoamministrativo. "Come organizzazioni sindacali - sottolineano - abbiamo concordato che nella sorveglianza sanitaria vengano fatti i test sierologici".
Manuela Marziani