REDAZIONE PAVIA

"Vogliamo sapere per quale motivo è morta nostra madre"

Una donna di 69 anni residente a Vigevano è deceduta dopo un intervento di bendaggio gastrico. I figli hanno chiesto un'autopsia per accertare eventuali responsabilità dei medici.

Una donna di 69 anni residente a Vigevano è deceduta dopo un intervento di bendaggio gastrico. I figli hanno chiesto un'autopsia per accertare eventuali responsabilità dei medici.

Una donna di 69 anni residente a Vigevano è deceduta dopo un intervento di bendaggio gastrico. I figli hanno chiesto un'autopsia per accertare eventuali responsabilità dei medici.

Effettuata ieri mattina all’istituto di medicina legale di Pavia la perizia necroscopica sul corpo di Graziella La Ferlita (nella foto), la donna di 69 anni residente a Vigevano, deceduta martedì scorso a meno di una settimana dall’intervento di bendaggio gastrico al quale si era sottoposta all’istituto clinico Beato Matteo di Vigevano. Lo stesso giorno del decesso i quattro figli della donna, che per il momento preferiscono il silenzio, hanno depositato alla Procura della Repubblica di Pavia un esposto per segnalare la morte sospetta della madre, chiedendo l’autopsia per accertare eventuali responsabilità dei medici nell’accaduto. L’esito dei riscontri autoptici sarà disponibile solo tra diverse settimane.

Graziella La Ferlita aveva deciso di ricorrere a quello che tecnicamente viene definito intervento bariatrico, generalmente utilizzato nei casi di obesità grave, per ridurre il peso e curare le possibili patologie ad esso legate. Non era questo però il suo caso perché la donna aveva scelto la soluzione per contrastare il mal di schiena che non le dava pace. L’idea di perdere rapidamente peso, anche se superava di poco gli 80 chili, era sembrata la più efficace. Il 18 settembre, il giorno successivo al ricovero per gli esami pre-operatori, la donna era stata sottoposta all’intervento che non aveva dato problemi. Ma le sue condizioni avevano subito preoccupato i figli: era evidente che qualcosa stesse interferendo con il recupero.

Un aspetto che non era sfuggito nemmeno ai medici che, dopo averla sottoposta ad una serie di esami, hanno deciso di sottoporla ad un secondo intervento. Questa volta però la sessantanovenne non si era più ripresa, il suo quadro clinico era andato progressivamente e velocemente peggiorando sino ad arrivare al decesso il 24 settembre. I figli della donna, che vivono tra la Lomellina ed il Novarese, hanno deciso di vederci chiaro e per questo hanno presentato l’esposto all’autorità giudiziaria.

Umberto Zanichelli