Canneto Pavese (Pavia), 27 febbraio 2019 - “Cominciamo con lo specificare una cosa: chi l’ha detto che gli alieni, quando arrivano, per forza di cose devono atterrare in America?”. Comincia così, con una provocazione all’insegna dell’humour genuino, la conferenza stampa di Stefano Belisari (in arte e più conosciuto come l’Elio delle Storie Tese) che, assieme all’amico di sempre, Franco Losi, ingegnere informatico che stava nella Silicon Valley già nel 1992, ha scritto il libro “Uared”.
Un romanzo di fantascienza o futuro possibile (“diciamo fra 30 anni possibile” hanno sottolineato gli autori) ambientato in Oltrepò Pavese perché, appunto, gli alieni non sbarcano solo negli States. Con un titolo provocatorio – come del resto gran parte degli argomenti del libro – perché Uared è esattamente la dizione o pronuncia della parola inglese wired che vuol dire connesso, sempre collegato. Come appunto gli alieni protagonisti del romanzo che non hanno bisogno – come, accade, ora, ad ognuno di noi – di collegarsi con lo smartphone od altro perché, già nel loro corpo, hanno un’appendice fissa in più. Situazioni esilaranti ma che, come avverte il coautore Franco Losi, contengono più di uno spunto per riflettere sul come, sostanzialmente, è cambiata (e di molto) la nostra esistenza o come potrà, ancora, cambiare nel prossimo futuro. “Onestamente cosa c’è di più asociale dei social – ha risposto Elio ad una domanda del pubblico – basta farsi un viaggetto in metropolitana a Milano e verificare come il 99,9% dei passeggeri è talmente connesso che non solo non parla con il vicino, ma neppure lo guarda”.
La presentazione in Oltrepo del romanzo “Uared” è avvenuta nel wine point Giorgi di Canneto Pavese con la partecipazione, fra gli altri, del prefetto di Pavia, Attilio Visconti, del presidente della Fondazione Gal Oltrepo, Riccardo Fiamberti e del sindaco di Canneto Pavese, Francesca Panizzari. “E’ un libro che diverte, niente che possa turbarvi” avverte, Elio, con il solito stile sarcastico e che, stimolato da Fabiano Giorgi, patron dell’azienda e presidente del Distretto del Vino Oltrepo, promette: “ma si, dopo il successo della canzone di Natale allo zenzero, magari facciamo anche una canzone sul Bonarda.”