Voghera (Pavia) – Voghera celebra uno dei suoi “figli” più famosi, Alberto Arbasino, con la creazione di un Premio a lui dedicato. L’iniziativa è della sindaca Paola Garlaschelli e dell'Amministrazione comunale della città natale dello scrittore scomparso il 22 marzo 2020 all'età di 90 anni, con il sostegno della Fondazione Cariplo. Il vincitore della prima edizione verrà annunciato domenica 14 aprile dallo scrittore Giorgio Montefoschi, presidente della giuria.
Non è un premio per soli scrittori. Il riconoscimento sarà assegnato ogni anno "a un'importante personalità della cultura italiana che si sia distinta in uno dei tanti campi (dalla letteratura al giornalismo, al teatro, alla lirica, fino all'esperienza politica come parlamentare) nei quali si è espresso il multiforme talento di Alberto Arbasino". Il premio sarà accompagnato da due giorni di eventi.
"L'obiettivo del Comune è quello di celebrare, festeggiare e riscoprire Arbasino, facendolo conoscere anche al pubblico più giovane", ha detto Garlaschelli. Il Teatro Stabile di Voghera, oggi intitolato a un altro concittadino celebre, lo stilista Valentino Garavani, e di recente riaperto dopo quarant'anni di chiusura, ospiterà gli incontri.
Sabato 13 aprile, alle 18.30, si terrà l'omaggio dal titolo arbasiniano "Molti appunti presi qua e là, in giro", con letture teatrali, proiezioni, musica, interventi e testimonianze per la cura e regia di Massimiliano Finazzer Flory. Spiega Finazzer Flory: "Omaggio a Arbasino è un omaggio a noi stessi, alla nostra storia, a come eravamo e come siamo attraverso consumi e costumi che lo scrittore, la letteratura, quella vera, come quella di Arbasino, ha anticipato interrogandosi sulla nostra vita quotidiana con la sua 'adattiva vita'. È un evento che raduna e rappresenta, con pensieri e parole dello stesso scrittore, un'Italia da riconoscere, attraverso tutti i generi della cultura che le sue opere indicano chiaramente: come per i dialoghi di Ritratti italiani, la commedia, l'amore e i soldi con La bella di Lodi; i ritratti collettivi dell'Italia in trasformazione con Fratelli d'Italia, in particolare sul tema dei giovani con La vita bassa ma anche le varie arti con Marescialli e libertini e L'Anonimo Lombardo, col suo amore per l'opera lirica. L'assemblaggio dei testi non può dimenticare l'Arbasino civile con un libro che purtroppo non ha ancora insegnato niente: Un paese senza".
Sul palcoscenico, insieme a Finazzer Flory, Andrea Cortellessa, professore dell'Università di Roma Tre, critico letterario e storico della letteratura, curatore del volume "Arbasino A-Z" (Electa); Clelia Martignoni, professoressa di Letteratura italiana contemporanea all'Università di Pavia e autrice di "La scrittura infinita di Alberto Arbasino" (Interlinea); l'avvocato Ambrogio Arbasino, in rappresentanza della famiglia; lo scrittore e giornalista Michele Masneri del "Foglio", autore di "Stile Alberto" (Quodlibet). La domenica del 14 aprile sarà dedicata al Premio Alberto Arbasino, con la cerimonia che prenderà il via alle 16 con l'annuncio del vincitore. La giuria è composta da un gruppo di scrittori e intellettuali che sono stati, oltre che ammiratori, amici di Alberto Arbasino. Affiancano Giorgio Montefoschi. lo scrittore e critico Franco Cordelli, il critico e italianista Raffaele Manica, la scrittrice Elisabetta Rasy e Alessandro Masi, storico dell'arte e segretario generale della Società Dante Alighieri (di cui Arbasino fu vicepresidente). Durante la cerimonia, i giurati condivideranno col pubblico ricordi e testimonianze per celebrare Alberto Arbasino. Coordinerà l'incontro Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli. Sarà inoltre presente Giorgio Pinotti, editor in chief presso Adelphi; sin dagli anni Novanta ha seguito in casa editrice le opere di Arbasino. "Un premio dedicato a Alberto Arbasino significa ricordare la sua grande importanza e il suo contributo innovatore nella letteratura e nella cultura italiana del secondo Novecento e nei primi anni di questo secolo", ha detto Giorgio Montefoschi