Vigevano (Pavia) – La volée di Sarah. “Quando Carlo Conti ha annunciato il mio nome ero al ristorante e mi sono messa ad urlare come una pazza, urlavano pure i miei familiari”, ricorda Toscano, prendendo dalla terra rossa la metafora per raccontare un Festival che la spinge a rete “con un’ansia a livello atomico”.
Tennista di livello, l’ugola vigevanese è arrivata quattro anni fa ai campionati individuali femminili di seconda categoria, per poi abbandonare la racchetta e dedicarsi completamente alla musica cui l’avevano indirizzata già da bambina gli studi di pianoforte. Classe 2006, coi suoi 19 anni Sarah Toscano è la più giovane tra i big di questa edizione. Era tra i finalisti di Area Sanremo nel 2022, ma ha dovuto attendere la vittoria dell’ultima edizione di “Amici” per scendere le scale dell’Ariston da protagonista.
Figlia di Maria pure lei.
“Assolutamente sì. Dopo Amici non ci siamo perse di vista, per me De Filippi rimane un riferimento obbligato, ho chiesto la sua approvazione perfino degli outfit e il duetto che proporrò all’Ariston. Di consigli me n’ha dato uno prezioso: “Hai 19 anni e devi solo vivertela bene””.
Pure Mango è cresciuta in quel vivaio.
“Ricordo il Festival dello scorso anno, noi chiusi nella casetta di “Amici“ a tifare per Angelina. In piedi, abbracciati davanti allo schermo, quando Amadeus ha pronunciato il suo nome siamo esplosi in grida di gioia”.
Altri protagonisti del talent che l’hanno preceduta a Sanremo, come Angelina o Sangiovanni, hanno poi dovuto vedersela con le controindicazioni del successo.
“Bisogna tenere i piedi per terra, so. Ma so anche di avere alle spalle una famiglia che non mi vuole famosa. Mi vuole felice”.
Al Festival presenta “Amarcord”.
“Nel brano c’è nostalgia, ma non tristezza. Parlo di una persona che m’ha illusa, delusa, ma anche della voglia di guardare avanti. Se c’è una cosa che ho imparato a 19 anni è l’importanza di non costruirsi sovrastrutture, rimanere persona senza cedere alla tentazione di trasformarsi in personaggio”.
Per la serata delle cover ha chiamato gli Ofenbach.
“Col duo francese eseguiremo “Overdrive“, citando (guai a chiamarlo medley, sono vietati in questa edizione, ndr) forse un altro loro successo, “Be mine“. Ma dobbiamo ancora provare”.
Potendo avere chiunque, con chi le piacerebbe condividere quel palco?
“Mi appassionata il pop traversale ai generi, come quello di Dua Lipa e Olivia Rodriguez”.
La sua prima canzone?
““Due metri, due anni“. L’ho scritta a quattordici anni, è in “Riflesso“, un ep del 2022 di cui mi vergogno parecchio”
Un brano dei Festival di ieri che le sarebbe piaciuto interpretare?
“Probabilmente “Straordinario“, un pezzo di Ermal Meta presentato da Chiara Galliazzo dieci anni fa. Da allora è diventato un compagno irrinunciabile da cantare pure nei villaggi turistici. Altro pezzo che ho amato moltissimo di quella edizione è “Una finestra tra le stelle“, firmata da Kekko dei Modà per Annalisa”.
L’emozione più grossa?
“Aprire lo scorso luglio il concerto milanese dei Black Eyed Peas, il giorno più ansioso della mia vita”.
Aspetti Sanremo e vedrà...