UMBERTO ZANICHELLI
Economia

Vigevano, licenziamenti al calzaturificio Moreschi. Trattative interrotte, la protesta si sposta negli uffici

L’azienda intende decentrare la produzione e lasciare a casa cinquantanove dipendenti. Ieri mattina un secondo presidio di protesta. Intanto la politica si mobilita

I dipendenti della Moreschi in presidio e sotto, al lavoro nei reparti

I dipendenti della Moreschi in presidio e sotto, al lavoro nei reparti

Vigevano (Pavia) – Continua il braccio di ferro tra la proprietà del calzaturificio Moreschi e gli operai per i quali, qualche giorno fa, è stata avviata la procedura di licenziamento collettivo a seguito della decisione di decentrare altrove la produzione e mantenendo nello stabilimento di via Cararola l’amministrazione e i centri di ricerca e sviluppo.

Ieri mattina gli operai, che già avevano indetto un’ora di sciopero a inizio settimana, hanno effettuato un nuovo presidio. "Il portavoce della proprietà – spiegano dalla segreteria della Cgil – ha informato la Rsu che l’azienda, a seguito degli articoli apparsi sulla stampa nei giorni passati, ha deciso di interrompere le trattative".

La protesta degli operai, ormai esasperati dalla situazione e stanchi di promesse mai onorate, si è spostata negli uffici. "Se lunedì l’azienda non produrrà i documenti che attestano l’avvenuta effettuazione dei bonifici – continuano i rappresentanti degli operai – non solo andremo negli uffici, ma non ci muoveremo sino a quando non verrà corrisposto quanto dovuto". Sono 59 i dipendenti del calzaturificio che rappresenta una delle più importanti griffe della calzatura di lusso da uomo, l’ultimo della storia di Vigevano a produrre con il proprio marchio, che stanno per perdere il posto.

Per questo il personale ha proclamato lo stato di agitazione con un’ora di sciopero al giorno e relativo presidio fuori dai cancelli dell’azienda di via Cararola. Il primo incontro, a inizio settimana, finalizzato alla ricerca di un accordo per mantenere il livello di occupazione, si è chiuso con un nulla di fatto; ieri non c’è stato quello previsto.

I sindacati hanno scritto al sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa, alla Provincia e alla Prefettura per sensibilizzarli alla problematica. Proprio per trattare della situazione della Moreschi tutte le forze di opposizione hanno chiesto al primo cittadino la convocazione di un consiglio comunale aperto alla cittadinanza, alle rappresentanze sindacali, ai consiglieri provinciali e regionali e ai parlamentari di riferimento del territorio nonché alle associazioni di categoria. "L’obiettivo – spiegano i firmatari della richiesta – è quello di individuare le strategie politiche più efficaci per salvaguardare i posti di lavoro e la produzione a Vigevano. Sarà anche l’occasione per trattare dei temi legati allo sviluppo economico ed occupazionale della città anche alla luce dei recenti e preoccupanti dati riguardanti le aziende artigianali che hanno chiuso lo scorso anno".