MANUELA MARZIANI
Economia

I primi ottant’anni del Carnaroli: un anno di iniziative per celebrare il “re dei risi”

Coldiretti Pavia ha preparato dodici mesi di iniziative contro le imitazioni. La presidnete Silvia Garavaglia: “All’originale si sono affiancati dei similari che non garantiscono quel chicco unico”

Un evento per celebrare gli 80 anni del Carnaroli (con al centro la presidente di Coldiretti Pavia, Silvia Garavaglia)

Un evento per celebrare gli 80 anni del Carnaroli (con al centro la presidente di Coldiretti Pavia, Silvia Garavaglia)

Pavia – Correva l’anno 1945 quando a Paullo, in provincia di Milano, Achille De Vecchi, agronomo e risicoltore della cascina Casello, presentava la semente di una nuova varietà che aveva selezionato, il Carnaroli. I grandi chicchi che caratterizzano il “re dei risi“ sono nati dall’incrocio fra altre due varietà di riso (il Vialone nero e il Lencino) iniziato alcuni anni prima nella cascina di Vialone che De Vecchi conduceva a Sant’Alessio, nel Pavese, con l’aiuto di un dipendente, il signor Carnaroli, appunto. Per promuovere e valorizzare il riso Carnaroli originario, distinguendolo dalle varietà simili e rafforzandone l’identità sul mercato, Coldiretti Pavia, in occasione dell’80° compleanno del “re dei risi“ che si celebrerà nel 2025, ha pensato a tantissime proposte, dalle lezioni nelle scuole fino alle iniziative.

Una foto storica di mondine attive nelle risaie
Una foto storica di mondine attive nelle risaie

“Ancora oggi il Carnaroli classico viene utilizzato per piatti pregiati che ne esaltano le sue caratteristiche uniche – spiega Silvia Garavaglia, presidente di Coldiretti Pavia –. Alla semente originale, però, negli anni si sono affiancati dei similari: questi hanno certamente risolto delle difficoltà di coltivazione, ma non sempre sono riusciti a garantire quel chicco unico che caratterizza il riso Carnaroli originario”.

La presidente di Coldiretti, Silvia Garavaglia
La presidente di Coldiretti Pavia, Silvia Garavaglia

Per questo Coldiretti Pavia ha deciso di dedicare tutto il 2025 al riso Carnaroli. “Porteremo il Carnaroli nelle scuole e negli istituti alberghieri di Pavia e provincia, per far capire ai più giovani e ai futuri cuochi le qualità uniche di questo riso – anticipa –. Organizzeremo show-cooking al mercato coperto di Campagna Amica in viale Golgi, e poi conferenze, convegni, concorsi culinari e attività ludiche per coinvolgere il pubblico. Il nostro obiettivo è dimostrare come la valorizzazione di un prodotto agroalimentare d’eccellenza possa avere ricadute positive sull’intero territorio, contribuendo allo sviluppo economico e sociale oltre che al giusto riconoscimento agli agricoltori che si impegnano ogni giorno per coltivare questo riso d’eccellenza e unico al mondo”.

La raccolta del riso
La raccolta del riso

Sebbene in provincia di Pavia le superfici coltivate a riso siano tornate a crescere (+14% l’incremento anno su anno, secondo le stime Coldiretti su dati Ente Risi), le piogge e i cambiamenti climatici rischiano di influire pesantemente sulla produzione risicola. “In primavera – aggiunge Garavaglia – molti hanno dovuto aspettare il bel tempo, e questi ritardi accumulati nei mesi scorsi rischiano oggi di riflettersi negativamente sul potenziale produttivo”. Le aziende agricole che erano attrezzate per la semina in acqua (la tecnica tradizionale di semina del riso negli ultimi anni sostituita dalla semina a file interrate) sono riuscite lo stesso a effettuare le operazioni, gli altri hanno dovuto seminare tardi, rischiando di compromettere il ciclo vegetativo del riso.