Voghera (Pavia) – “No, non esiste più”. "Si, ma si è evoluta". "No, non è mai esistita". "È solo uno stereotipo". "Certo che esiste ancora". "Sono io". Risposte diverse alla quasi surreale domanda "Ma ci sarà ancora la casalinga di Voghera?" posta da Assolombarda come spunto della “Riflessione semiseria dal boom economico ai nuovi consumi” per l’appuntamento organizzato ieri mattina al teatro Valentino Garavani di Voghera nell’ambito delle iniziative per Pavia capitale della cultura d’impresa 2023. Risposte date a vario titolo sul palco da Germano Lanzoni (il “Milanese imbruttito”), Maria Latella (giornalista e scrittrice), Emanuela Scarpellini (docente di Storia contemporanea all’Università di Milano), Camilla Sernagiotto (giornalista vogherese) e, in collegamento video, Andrée Ruth Shammah (direttrice artistica del teatro Franco Parenti).
"Vissuto per anni come appellativo scomodo - ha sottolineato Marco Salvadeo, presidente Zona Oltrepò Assolombarda nel suo intervento dopo i saluti del sindaco di Voghera, Paola Garlaschelli - ora mi piacerebbe che la città potesse avviare una riflessione matura sul vero significato di questo artificio giornalistico. Una riflessione sull’immaginario legato a Voghera, alla provincia, alla società. Una società e un’economia in profonda mutazione. Quello di Voghera e dell’Oltrepò è un territorio ampio, diversificato sia geograficamente che economicamente, sul quale insistono storiche filiere, produzioni vinicole e alimentari di prim’ordine, un made in Italy fatto anche di meccanica e di meccatronica di estrema qualità. Certamente un territorio che, negli ultimi decenni, ha vissuto complesse sfide: ma i segnali di una forte avanzata negli ambiti che ci vedono protagonisti, e una decisa ripresa dove siamo storicamente deboli, non mancano".
"Viviamo giorni inquieti e carichi d’incertezza – ha detto Antonio Calabrò, presidente della Fondazione Assolombarda e di Museimpresa, ieri mattina nel ruolo di stimolatore della conversazione a più voci sul palco del teatro Valentino – densi di violenze e discriminazioni di genere, affollati da domande, cui però manca un’infinità di risposte, quasi tutti convinti che l’Italia sia un paese in declino. Abbiamo, inoltre, paura dei cambiamenti climatici ma anche delle guerre e delle incognite legate alle nuove tecnologie".
Ma proprio in questo contesto "vale la pena valorizzare nuove tensioni e aspettative – ha detto ancora Calabrò – penso in particolare alle donne e alle ragazze di una provincia che sempre più spesso, in tempi incerti, si rivela tutt’altro che provinciale. Si tratta, del resto, di persone decise, intraprendenti, capaci nei lavori dell’economia digitale, determinate nel rivendicare diritti e doveri, ostili a violenze e divari di genere. Donne ai vertici di istituzioni e imprese che sono in cammino". "La casalinga di Voghera – ha aggiunto in collegamento video il sondaggista Nando Pagnoncelli – ha rappresentato, nel boom economico, uno stereotipo come il ‘signor Rossi’. In termini demografici esiste ancora eccome. La casalinghe in Italia rappresentano il 12% della popolazione adulta. E i residenti nei piccoli Comuni, con popolazione inferiore ai 10mila abitanti, rappresentano il 31% della popolazione".