MANUELA MARZIANI
Economia

Chiude Euronics Galimberti: a casa 12 dipendenti. In crisi anche il market Altasfera

Tanti senza stipendio o in “cassa”. Esplode in città l’emergenza lavoro

Da oggi Euronics Galimberti, punto vendita della galleria Carrefour, sarà chiuso

Pavia, 6 febbraio 2021 - Per qualcuno oggi è il primo giorno di cassa integrazione a zero ore, per altri è un giorno in cui si dovrà presentare sul posto di lavoro senza percepire lo stipendio e per altri ancora l’impegno è più pesante e meno remunerativo. Sono numerose a Pavia le situazioni di crisi. Da oggi Euronics Galimberti, punto vendita della galleria Carrefour, sarà chiuso e i suoi 12 dipendenti resteranno a casa. "Speriamo possa esserci un nuovo compratore - dice Tommaso Vitale, segretario generale della Filcams Cgil -, ma non abbiamo avuto risposte ufficiali e soprattutto non sappiamo se il potenziale acquirente rileverà tutti i 7 punti vendita lombardi o solo qualcuno".

E in crisi è anche Altasfera, casch&carry di San Martino che ha 40 dipendenti in via Piemonte e altri 12 in un altro market della città. "I lavoratori non percepiscono lo stipendio da dicembre - aggiunge Vitali -. Gli scaffali sono vuoti perché i fornitori non consegnano e i dipendenti in attesa degli eventi". Hanno, invece, avuto una brutta sorpresa i rider di Deliveroo che l’altra sera, aprendo la App hanno scoperto che le tariffe previste per le consegne erano state dimezzate. "Prima noi ricevevano dai 4 ai 6 euro lordi per ciascuna consegna - spiega uno dei rider che ieri ha protestato fermandosi per 2 ore e mezza -, ora avremo 3,77 euro indipendentemente dalla distanza da percorrere. Significa dimezzare i nostri introiti pur dovendo continuare a lavorare sotto la pioggia, la neve, se ci rubano la bici o il telefono, o se ci facciamo male". E anche i laboratori che effettuano le pulizie al San Matteo hanno proclamato lo stato d’agitazione e sono pronti allo sciopero per le condizioni di lavoro nelle quali operano da quando il bando era stato vinto da tre ditte: Pellegrini, Papalini ed Eporlux.

"Il numero di addetti è drasticamente diminuito - dicono Pasquale Di Tomaso e Sabina Bertolini del sindacato di base - passando da 212 a 130 addetti e chi non rispetta le indicazioni date viene continuamente spostato di reparto o di mansione e sovraccaricato di lavoro, con la logica conseguenza di un disagio non solo per loro ma anche per l’utenza. Inoltre, come se non bastasse, continuano ad arrivare lettere di contestazioni, senza nessun serio motivo, il tutto per voler far capire chi comanda. E, se sembra che ci sia la volontà di risolvere le questioni, nei fatti se qualcosa cambia è in peggio".