MANUELA MARZIANI
Economia

Terremoto nel Consorzio vini Oltrepò Pavese: dimissioni in massa dal Cda. Regione in campo

Gli imbottigliatori lasciano il Consiglio di amministrazione dell’organismo di tutela. L’assessore Beduschi: al sistema serve unità

La presidente del Consorzio vini Oltrepò Pavese, Francesca Seralvo

La presidente del Consorzio vini Oltrepò Pavese, Francesca Seralvo

Torrazza Coste (Pavia) – Tanto si sono rincorse voci di malumori all’interno del Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese, che sono arrivate le dimissioni. Ad appena 5 mesi dall’elezione del nuovo cda, nella categoria imbottigliatori cinque consiglieri su sette, hanno deciso di andarsene. Il vicepresidente Renato Guarini, Federico Defilippi, Pierpaolo Vanzini, Valeria Vercesi e Quirico Decordi, in pratica gli “industriali” del vino, hanno pensato di lasciare. "Sono mesi che assistiamo a una gestione del Consorzio, da parte della presidenza e di alcuni membri del cda, opaca e governata da logiche riconducibili a interessi particolari di qualche azienda, contrarie al rispetto dell’interesse del territorio - sostengono i dimissionari -, dove è stato mortificato il ruolo del consiglio di amministrazione, ridotto a mero luogo di ratifica di decisioni prese in altre sedi, e sono stati adottati provvedimenti che rischiano di portare verso un preoccupante dissesto finanziario".

Tra le righe quindi chiedono un cambio di rotta. "Per senso di responsabilità verso il territorio e la tutela della denominazione - aggiungono - noi siamo usciti con le nostre imprese, consapevoli che avrebbe potuto portare al tracollo del Consorzio". 

Pronta la replica che la presidente Francesca Seralvo ha affidato a un comunicato: "Il nostro impegno è rivolto a garantire una gestione trasparente, rispettosa delle norme di legge e focalizzata sull’interesse collettivo di tutte le categorie rappresentate dal Consorzio. Il nostro consiglio di amministrazione ha intrapreso un percorso per rendere l’azione sempre più efficiente, adottando decisioni strategiche per il raggiungimento dei fini istituzionali. Riteniamo imprescindibile l’adesione a principi di lealtà commerciale, rispetto delle norme e correttezza professionale. Le aziende dimissionarie rappresentano la sola fase dell’imbottigliamento, talune nemmeno presenti sul territorio e rappresentano in termini di rappresentatività della produzione Doc/Docg solo il 12,4%. Stiamo lavorando per dare una forma più moderna e performante al Consorzio", puntando su "valorizzazione della filiera e della qualità".

A provare a riportare la pace ci prova l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi: "Nei prossimi giorni mi recherò nella sede del Consorzio per fare sentire la presenza di Regione Lombardia e proseguire con l’ascolto e il sostegno, che da parte nostra non è mai mancato. Il mondo del vino lombardo sta vivendo un periodo di crescita, soprattutto sui mercati internazionali, simbolo di quanto potenziale è ancora in grado di esprimere. Lo deve fare insieme, ragionando come sistema".