UMBERTO ZANICHELLI
Economia

Isem sta per lasciare Vigevano insieme ai suoi 350 dipendenti

Nessun rischio per i posti di lavoro, disagi in vista per raggiungere ogni giorno Trecate. La decisione di traslocare nel Novarese deriva dall’esigenza di trovare maggiori spazi

La Isem

La Isem

Vigevano (Pavia) – La decisione sembra ormai definitiva e non ci sarebbe spazio per valutare alternative. La Isem, una delle aziende vigevanesi più grandi con 350 dipendenti, lascerà la città per trasferirsi a Trecate (Novara), a una ventina di chilometri di distanza. Una scelta dettata dall’esigenza di disporre di maggiori spazi visto che, negli ultimi anni, l’attività è aumentata in modo esponenziale. Nessun rischio per i posti di lavoro, che verranno mantenuti. Semmai c’è preoccupazione sugli inevitabili disagi che i dipendenti dovranno affrontare spostandosi quotidianamente. Sulla possibilità di reperire nuovi spazi per l’azienda il Comune e le rappresentanze sindacali avevano invitato i vertici dell’azienda a un incontro, ma l’invito è stato declinato. Segnale inequivocabile che è pressoché impossibile un dietrofront.

Il trasferimento sembra perciò definito, così come la sede. Vigevano, dopo aver perso la Moreschi e la Fiscatech – la prima ha licenziato gli ultimi 59 dipendenti per spostare altrove la produzione, la seconda ha scelto di concentrare il polo produttivo nello stabilimento di Cormons (Gorizia) offrendo ai dipendenti la possibilità di trasferirsi, ipotesi presa in esame da pochissimi lavoratori – finirà per dire addio anche all’azienda leader a livello continentale del packaging di lusso, che è in forte espansione.

Dal gruppo civico Vigevano Prima di Tutto è arrivata la richiesta a Comune e azienda di realizzare uno studio di fattibilità relativo a un servizio di navette che, opportunamente modulato, consenta ai lavoratori di spostarsi sull’asse Vigevano-Trecate con i minori disagi possibili. I costi del servizio dovrebbero essere compartecipati tra azienda, Amministrazione comunale e dipendenti.

Sulla vicenda c’è da registrare anche la presa di posizione di Renato Scarano, presidente di Ascom Vigevano, che sottolinea come "le aziende chiudono e si trasferiscono altrove, dove c’è terreno fertile per gli investimenti e tempi certi per realizzarli, esattamente quello che da anni chiediamo a chi amministra la nostra città alla quale, dal nostro punto di vista, manca una visione strategica. Speriamo questo nuovo schiaffo serva a risvegliare l’attenzione su questa problematica".