Broni, 25 maggio 2024 – Accordo raggiunto ieri tra i rappresentanti dei lavoratori del Polo logistico di Broni e quelli delle società Moving Srls e Gottardo Spa, che rappresentano rispettivamente la ditta appaltatrice e il committente. All’intesa si è arrivati grazie alla mediazione della prefettura e al confronto costruttivo che si è generato tra le parti, dopo un lungo periodo di tensioni che ha portato i lavoratori di Broni anche a sfilare per le vie di Pavia nel tentativo di far conoscere la loro situazione.
Come noto, infatti, l’appaltatrice Moving ha avviato una procedura di riduzione di personale per tutto l’organico, dopo che la committente aveva comunicato la decisione di cessare tutte le attività condotte nel deposito di Broni, nel contesto di una rivalutazione complessiva della propria organizzazione logistica e nella volontà di porre fine a una lunga storia di inefficienze del magazzino che, negli anni, ha registrato una crescente perdita di produttività creando un disservizio il cui valore, espresso in mancate vendite poteva essere stimato in circa complessivi 200 milioni di euro.
L’accordo raggiunto prevede il riconoscimento da parte dell’appaltatrice Moving di un incentivo all’esodo, in base al grado di anzianità, per tutti i 198 lavoratori a tempo indeterminato addetti all’appalto. "Chi è entrato in servizio prima del 2021 - ha detto Maurizio Fratus della Cub trasporti che sta seguendo la vicenda - riceverà 25mila euro, chi dopo 17mila netti. Ma non è solo una questione economica, l’accordo restituisce dignità ai lavoratori. La nostra preoccupazione, infatti, era che questi lavoratori rischiassero di non trovare un altro posto perché etichettati come quelli che, con le loro inefficienze, avevano causato una perdita e non è così. L’azienda non è fallita, si sposta per una legittima scelta economica".
Per favorire la ricollocazione dei lavoratori, Gottardo ha confermato il proprio impegno a trasmettere, ai propri appaltatori e alle altre società terze dell’indotto, gli elenchi del personale disposto a trasferirsi. "Ci sono lavoratori disposti ad andare a lavorare a Mantova - ha aggiunto Fratus - tanto più che il Comune offre contributi per il pagamento dell’affitto a chi si sposta per lavorare. Chi non lo farà avrà diritto alla Naspi, ma noi speriamo che tutti trovino un altro posto"