Pavia, 19 april e0291 - Il rilancio dell’Oltrepò per la Lombardia, territorio vitivinicolo e agronomico di grande storia e valore, è un progetto concreto che ha mosso un nuovo importante passo in avanti. I tavoli di denominazione per la valorizzazione del territorio vitivinicolo d’Oltrepò, il coinvolgimento di tutte le categorie, anche quelle istituzionali compresi i Comuni di appartenenza delle cantine e delle aziende agricole, i nuovi indirizzi di sviluppo economico anche di innovazione produttiva, una forte azione di rilancio attraverso strumenti e progetti di comunicazione, orientati anche e soprattutto al mercato enoturistico, lo studio di mezzi nuovi da azionare in modo corale: sono tutti gli ingredienti del progetto “Tavolo Oltrepò” che si è riunito ieri in Regione Lombardia, coordinato dall’assessore all’agricoltura Fabio Rolfi, dal direttore di Ersaf Massimo Ornaghi con il presidente del Consorzio Oltrepò Luigi Gatti, il presidente del Distretto del Vino di Qualità Fabiano Giorgi, il presidente del Club del Buttafuoco Storico Marco Maggi, il presidente di Terre d’Oltrepò Andrea Giorgi, Ruggero Invernizzi (presidente VIII Commissione Agricoltura), alla presenza delle Associazioni di categoria Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, CIA e di Camera di commercio di Pavia.
"Il progetto di unità territoriale sta facendo presa in Oltrepò - ha dichiarato Rolfi - andiamo avanti con determinazione convinti che l’obiettivo sia giusto e che l’intento sia quello di dare alla provincia pavese del vino una voce unica. Serve dare un’immagine nuova per una comunicazione efficace che rappresenti il rilancio di questo mondo. Il decreto enoturismo è una opportunità unica per l’Oltrepò. Per sfruttarlo serve una voce unica, autorevole e concreta. Lanciamo un appello anche alle associazioni agricole in favore dell’unità di un consorzio di qualità che possa consentire al territorio di fare la svolta che merita". Spddisfatto anche Luigi Gatti: "Per la prima volta dopo mesi di lavoro abbiamo tutti le idee chiare sull’identità di un nome, quello dell’Oltrepò, che diventa bandiera anche di un vino, quello del metodo classico, un nome portabandiera che di fatto ridefinisce il territorio. Una scelta consapevole e logica di identificazione precisa. Anche sul tema focale dell’Erga Omnes, raccolti come richiesto dal ministero i dati aggiornati evidenziano che il Ministero potrebbe assegnare al Consorzio, ad oggi, l’Erga Omnes oltre che per Oltrepò Pavese Pinot Grigio e Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese anche per il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese".
L’occasione del “tavolo in Regione è stata anche utile per il presidente del Consorzio Luigi Gatti per annunciare ufficialmente che è entrato a fare parte del Consorzio anche il Club del Buttafuoco Storico ed è stato approvato il bilancio del Consorzio 2018.