
Roberto Buzzi, 22 anni, iscritto a Fratelli d’Italia
Pavia – Una “spedizione punitiva”. Il movente misterioso. Ignoti gli aggressori. È un giallo l’agguato subito venerdì mattina a Pavia da Roberto Buzzi, 22 anni, studente di Scienze politiche, iscritto a Fratelli d’Italia e militante di Azione universitaria, associazione studentesca di destra. “Solitamente non sono da solo in ateneo – racconta il giovane – Venerdì invece il ragazzo che raggiunge Pavia con me da Voghera non c’era. Attorno alle 11 mi trovavo al primo piano del dipartimento, appoggiato al davanzale di una finestra: stavo telefonando. Un coetaneo ha attirato la mia attenzione per quanto fosse vestito bene. Non è frequente vedere uno studente che indossa un completo grigio con una cravatta viola, scarpe eleganti e fermacravatta abbinato alla fibbia della cintura. Mi ha chiamato: ‘Ciao Roberto, posso chiederti una cosa?’”.
Il pugno e le sberle al volto
La domanda è rimasta sospesa. Sono partiti un gancio e una sberla. “Ho reagito – prosegue Roberto - e l’ho scaraventato contro una vetrinetta. A quel punto è entrato anche un secondo ragazzo: immagino si trovasse fuori a fare da palo. Mentre uno mi stringeva la gola, il primo mi ha chiamato ‘sporco fascista’. Me lo sono tolto dalle spalle e ho gridato “aiuto“. È arrivato il personale dell’università, e sono scappati”. Trasportato al Policlinico San Matteo, Buzzi ha riportato fratture polifocali al naso, allo zigomo e un grosso livido sotto l’occhio (22 giorni di prognosi).
La denuncia: “Uno è attivista pro Pal”
Sabato lo studente si è presentato alla caserma dei carabinieri per sporgere denuncia contro ignoti e fornire gli identikit. “Non conosco i miei aggressori. Li ho visti in università e uno dei due mi sembra possa aver partecipato alle iniziative pro Palestina. Di certo è stata un’aggressione politica, ma non penso che la responsabilità sia dell’Unione degli universitari. Ho molti amici nell’organizzazione di sinistra, alcuni mi hanno chiamato per sapere come stessi e offrirmi la loro solidarietà. Abbiamo ideali diversi, ma ci lega un rapporto di amicizia”. Buzzi è candidato alle elezioni di maggio per il consiglio nazionale degli studenti: l’agguato potrebbe essere legato al voto? “Di certo è stata un’azione mal organizzata – ha sottolineato lo studente –. Se avessero voluto spaccarmi la testa, avrebbero potuto aspettarmi al parcheggio”.

La telefonata del ministro
Il rettore Francesco Svelto ha detto che “l’università di Pavia agirà contro i responsabili, attraverso provvedimenti disciplinari e le autorità giudiziarie. Non è tollerabile che in una università vi sia alcuna manifestazione di violenza a maggior ragione se con valenze di carattere politico”. Anche la ministra Anna Maria Bernini ha chiamato Buzzi e lo ha invitato “a farsi coraggio e a non mollare”. Lui: “Non mollo. Torno in università per seguire i miei corsi. Alcuni amici si sono offerti di farmi da bodyguard, ma non ho bisogno di una scorta. Non ho paura”.