MASSIMILIANO MINGOIA
Politica

Le Acli alla costituente di centro, in attesa di calare il tris: Ruffini-Sala-Tommasi

Il presidente nazionale Emiliano Manfredonia sarà fra i partecipanti al convegno organizzato nella Sala Biagi di Palazzo Lombardia

Emiliano Manfredonia è il presidente nazionale delle Acli

Emiliano Manfredonia è il presidente nazionale delle Acli

Milano, 17 gennaio 2025 – Ci sarà anche lui, Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani) dal 2021, al convegno “Creare legami, guarire la democrazia“ organizzato da Comunità democratica nella Sala Biagi di Palazzo Lombardia domani, sabato 18 gennaio, dalle 10 alle 17. Sì, parliamo dell’atteso convegno dell’area cattolica democratica all’interno del Pd e del centrosinistra a cui parteciperà l’ex presidente dell’Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini (il possibile “federatore” del centro nel centrosinistra) e i cui “padri nobili“ sono l’ex presidente della Commissione ed ex premier Romano Prodi e l’ex segretario del Ppi Pierluigi Castagnetti. Sarà presente (“per ascoltare”) anche il sindaco di Milano, il progressista Giuseppe Sala

Manfredonia, con quale obiettivo partecipa al convegno di Comunità democratica?

“È interessante che tante persone che provengono dal mondo cattolico si possano confrontare ed ascoltare e ne possa nascere un dialogo che porti a dei frutti. Ma noi, come Acli, non vogliamo sentir parlare di un partito dei cattolici”.

Si parla di un’anima cattolico democratica che debba pesare di più nel centrosinistra...

“Mi dispiacerebbe se questo convegno fosse visto o utilizzato in modo strumentale. In realtà è una bella occasione per far capire quale contributo possono dare i cattolici alla politica italiana. I cattolici possono dare un contributo al bene comune, in modo laico, soprattutto in questa fase in cui circa il 50% dei cittadini non si reca al voto e non crede più a nessun tipo di opzione politica. Negli ultimi vent’anni, invece, chi era cattolico e si impegnava in politica era visto anche male, soprattutto nel centrosinistra. La divisione tra i cattolici sociali (coloro che si occupano, ad esempio, dei migranti) e dei cattolici della vita (quelli che si occupano di fine vita) è diabolica”.

Il convegno di Comunità democratica, però, sembra rivolgersi in primis al centrosinistra.

“Certo, ma noi, come Acli, pensiamo che l’impegno in politica sia un tema importante. Le destre xenofobe, non in Italia, vanno addirittura al governo, come in Austria. Il cattolicesimo democratico, collante delle forze che hanno fatto la Costituzione, deve tornare a essere il motore della politica italiana”.

Come?

“Delrio (fondatore di Comunità democratica, ndr) e Ruffini hanno partecipato a un libro, ‘Sfidare il realismo’, scritto dopo un convegno Acli. Un volume che contiene tanti spunti, tra cui il fatto che i cattolici debbono andare oltre il quotidiano e fare proposte per il bene comune che riguardino la politica. Io auspico un grande ritorno del cattolicesimo nella politica, non tanto un partito di cattolici”.

Quale rapporto tra il Pd di Elly Schlein e il mondo cattolico?

“Elly Schlein e la sua segreteria hanno prestato grande attenzione ai temi che abbiamo sollevato come Acli. Sabato (domani, ndr) al convegno parlerò di uno di questi”.

Quale?

“Come Acli abbiamo raccolto le firme per presentare una proposta di legge per riformare i partiti. L’articolo 99 della Costituzione non è rispettato ma il partito è individuato dalla Carta come il modo per avvicinare i cittadini alle istituzioni. I partiti devono essere finanziati, devono avere una funzione pubblica, essere veramente democratici e presenti sui territori. Altrimenti si lascia la politica a chi ha i soldi, ai tecnocrati come Elon Musk”.

Di Ruffini, dopo le sue dimissioni dall’Agenzia delle Entrate, si è parlato per un ruolo di federatore dei cattolici democratici.

“Ruffini è una delle figure più interessanti che c’è nel panorama italiano. Nel suo libro ‘Uguali per Costituzione’ centra il tema della politica: consentire a tutti i cittadini di avere uguali possibilità. Ruffini è una risorsa del nostro Paese. Ha avuto anche il coraggio di dimettersi da un ruolo importante, mentre tanti altri cercano posti di potere. Lui invece ha detto che non poteva collaborare ancora con persone che pensano che il fisco sia un ‘pizzo di Stato’. Il fisco dev’essere equo e giusto, ma è un patto tra istituzioni e cittadini per garantire diritti. Non si può scherzare con il fisco”.

E di Sala che ne pensa? Può avere un ruolo nazionale?

“Sala è una persona di grandissime capacità, che dialoga con le imprese e con il mondo produttivo. È un sindaco che ha un consenso in città, le Acli lo hanno sempre sostenuto. Più risorse umane si mettono insieme, oltre a Ruffini e Sala penso anche al sindaco di Verona Damiano Tommasi, più la politica può essere rinvigorita”.

In tutto ciò i cattolici democratica possono dialogare anche con il M5S di Conte?

“Con Conte dialoghiamo bene. Il M5S ha una vocazione di ascolto e pensa alle persone più fragili. Questo è importante”.