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Bonus matrimonio, la Lega: 20mila euro a chi si sposa in chiesa. E' polemica

Bufera sulla proposta di legge presentata alla Camera. Domenico Furgiuele, primo firmatario: "In sede di dibattito parlamentare sarà esteso a tutti i matrimoni"

Un matrimonio in chiesa

La Lega presenta una proposta di legge alla Camera che prevede un bonus matrimonio fino a 20mila euro per chi si sposa in chiesa. La proposta, depositata dai deputati Domenico Furgiuele, Simone Billi, Ingrid Bisa, Alberto Gusmeroli ed Erik Pretto, si basa sulla detrazione del 20 per cento delle spese collegate alla celebrazione del matrimonio religioso: dagli ornamenti in Chiesa, tra cui i fiori decorativi, la passatoia e i libretti, agli abiti per gli sposi, il servizio di ristorazione, le bomboniere, il parrucchiere, il make-up e il servizio fotografico. Obiettivo dei proponenti, risollevare la sorte dei matrimoni religiosi in calo. 

La proposta ha immediatamente suscitato polemiche. "E meno male che Zaia stamattina aveva prospettato una Lega quasi normale: 'Basta battaglie di retroguardia'. Pronta la risposta della Lega romana e salviniana: lo Stato paghi 20mila euro a chi si sposa in chiesa. Altro che "libera Chiesa in libero Stato", qui siamo ancora al Papa Re", ha scritto ironicamente su Twitter Mara Carfagna, presidente di Azione. Duro Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay Lgbt+: "La proposta fatta oggi dalla Lega che consentirebbe di ricevere un bonus fino a 20mila euro per chi sceglie esclusivamente il matrimonio religioso in chiesa non rispetta la Costituzione. La Costituzione prevede che l'Italia sia uno stato laico e questo lo ricordiamo sia a Salvini che al Governo. Quanto proposto è inaccettabile e irrispettoso della Costituzione, pertanto ci auguriamo che questa proposta sia cancellata altrimenti attueremo tutte le azioni possibili per evitare che la proposta passi. Si tratta di una vera e propria interferenza inaccettabile verso la laicità dello Stato". In serata arriva quindi la parziale retromarcia di Furgiuele, primo firmatario della proposta di legge che puntualizza: "La proposta di legge a mia prima firma, volta a incentivare il settore del wedding, che per questioni di oneri prevedeva un bonus destinato ai soli matrimoni religiosi, durante il dibattito parlamentare sarà naturalmente allargata a tutti i matrimoni, indipendentemente che vengano celebrati in chiesa oppure no".

In Italia le nozze - in chiesa o meno - sono in flessione da anni e durante la pandemia sono letteralmente crollate, soprattutto quelle religiose. E se i dati provvisori Istat dei primi nove mesi del 2021 mostrano che i matrimoni sono raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2020, questa ripresa non è sufficiente a recuperare i numeri persi nel 2020. Confrontando, infatti, i primi nove mesi del 2021 con lo stesso periodo pre-pandemico la variazione resta negativa (-4,5%) e in linea con la diminuzione già sperimentata negli anni più recenti. La pandemia infatti ha indotto moltissimi, soprattutto giovani, a rinviare le nozze, che nel giro di un solo anno sono quasi dimezzate: nel 2020 sono stati celebrati infatti 96.841 matrimoni, 87mila in meno rispetto al 2019 pari al -47,4%.