Roma, 26 gennaio 2021 - Il premier Giuseppe Conte ha rotto gli indugi. Questa mattina ha comunicato le dimissioni nel Consiglio dei ministri in programma alle 9 ed è poi salito al Quirinale per l'incontro con il presidente Sergio Mattarella, durato circa una trentina di minuti. Ma quali sono ora i passaggi istituzionali dopo le sue dimissioni?
Le mosse del Colle
Quando il capo dello Stato riceve le dimissioni del premier può decidere, dopo le consultazioni con i gruppi parlamentari, di conferire un mandato esplorativo a un personaggio istituzionale (nel 2018 Mattarella lo conferì ai presidenti di Camera e Senato), dare il mandato pieno o esplorativo al presidente del Consiglio uscente (che accetterebbe con riserva), oppure direttamente avviare proprie consultazioni al Quirinale: con i presidenti delle Camere, i rappresentanti dei gruppi parlamentari e il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano. Le consultazioni servono per constatare la situazione e assumere decisioni sulla nomina di un nuovo presidente del Consiglio o, eventualmente, sul conferimento di un altro mandato esplorativo. L'ultima ratio, in caso di impossibilità di formare un nuovo esecutivo, è che decida di sciogliere le Camere per andare a elezioni.
Il ruolo del Governo
Dopo le dimissioni e fino al giuramento di un nuovo esecutivo nelle mani del presidente della Repubblica, il Governo uscente rimane in carica per lo svolgimento degli affari correnti. Tra questi rientra l'eventuale emanazione di decreti legge in casi di necessità e urgenza.
Il Parlamento
In mancanza del rapporto fiduciario, con la crisi di governo si ferma tutta l'attività parlamentare, eccetto che per gli atti urgenti come la conversione dei decreti legge in scadenza. L'attività ordinaria delle Camere riprende solo dopo che il nuovo Esecutivo avrà incassato la fiducia da entrambe le Camere.