
Il grande mistero su Mario Draghi non è secondario: cosa ne pensa l'interessato?
Roma, 31 gennaio 2021 - Forse l'epiteto "Ursula" non lo troverebbe entusiasmante neanche l'interessato, ma il nome in pole sembra proprio il suo e ormai a soffiare sulla vela del suo catamarano sono in tanti, con l’obiettivo comune di scongiurare le urne. A spingere per Mario Draghi, che magari voteranno pure, non sono certo la Lega e FdI, ben saldi sulla soluzione del voto. Ma le caute, cautissime aperture di Matteo Salvini sul governo di emergenza, e comunque di molti esponenti del Carroccio che lo invitano a considerare anche quest’ipotsi, aperture mai emerse invece da Giorgia Meloni, potrebbero riservare qualche sorpresa. Di certo gli ostacoli per Draghi al momento sembrano venire quasi più dal Movimento Cinque Stelle (già peraltro sotto fuoco amico dall'ala Di Battista), che dall'opposizione. La prima a fare apertamente Il nome dell’ex governatore della Bce è un’ex ministra renziana, Teresa a Bellanova, di Italia VIva: “La disponibilità di Draghi sarebbe un’ottima notizia. Andiamo per gradi. Intanto liberiamo il tavolo da tutte le criticità emerse in questi mesi e che la decisione delle nostre dimissioni ha consentito di far emergere alla luce del sole. E su quel tavolo costruiamo le ragioni del migliore punto di caduta nel solo interesse del Paese. Quanto abbiamo detto al Presidente Mattarella non è una frase fatta: non mettiamo e non accettiamo veti. Costruiamo le premesse per un forte patto di fine legislatura e individuiamo i nomi migliori per incarnarlo. Adesso facciamo lavorare con la serenità necessaria il presidente Fico. Certo, sarebbe ottimo poter eventualmente contare, se ce ne fossero le condizioni, su una personalità autorevole, competente e di prestigio come l’ex presidente della Bce“. Il leader di Azione, Carlo Calenda, non è da meno: “Noi di Azione abbiamo detto da tempo che l`unica cosa che può stare in piedi in questo momento è un Governo come Ursula: la Commissione Europea viene sostenuta da Forza Italia, dal Pd, dai liberali e dalla parte più menomata del Movimento 5 Stelle. Noi siamo pronti a sostenerlo, ma se dobbiamo rivedere Toninelli e compagnia cantando, allora no. Siamo investiti da crisi economica e pandemia con uno Stato che non funziona più, non riesce a fare le cose che sono necessarie per proteggerci, dal punto di vista economico e sanitario. Serve un Governo di persone che abbiano forte esperienza amministrativa e gestionale, perché oggi il problema è far accadere le cose. Noi abbiamo da sempre proposto l`idea che si costituisca un Governo che riconosca i principi di fondo, che non sputi, per esempio, in faccia all`Unione Europea che quest`anno ci ha dato 250 miliardi di euro, e che sia guidato da una persona come Mario Draghi o da una persona con la stessa autorevolezza, con ministri che abbiano provato esperienza amministrativa e spero che si arrivi a questo”. Inutile negarlo, Mario Draghi piace anche in Forza Italia, partito certo diviso tra l’adesione alla linea del voto degli alleati e la posizione di Berlusconi, che di fatto punta al governo allargato di salute pubblica. Molto esplicita in tal senso Mara Carfagna, ben attenta però anche a non irritare il resto della coalizione. Per lei si dovrebbe mettere da parte “ogni interesse di bottega e avanzare un nome di spessore come l’ex presidente della Bce Mario Draghi, che rappresenta una straordinaria opportunità per il nostro Paese“. In ogni modo tra un Conte ter e le elezioni, in linea con il centrodestra “anche io scelgo il ritorno alle urne“ per poi “insediare un governo solido“. Insomma, “no al Conte ter, ma governo di salute pubblica con Draghi“.