Milano, 1 maggio 2019 - Poco meno di mille Comuni al voto. E oltre duecento di questi con un solo candidato sindaco. In circa un quinto delle amministrazioni locali della Lombardia che rinnovano le proprie cariche politiche, a fatica si è riusciti a mettere insieme una singola formazione di aspiranti consiglieri. Negli anni della bassa affluenza, della disaffezione alla politica, la malattia si allarga anche alle realtà più vicine ai cittadini, quelle che da sempre sono state considerate quasi totalmente al riparo da sospetti e giochi di potere. Le urne di maggio certificano, invece, come mai accaduto fin qui, la fuga dall’impegno nelle istituzioni. In cinque casi, addirittura, non si è riusciti a trovare nessuno che si impegnasse.
Che siano i problemi dei vincoli di bilancio che impediscono a chi governa di incidere davvero sulla vita quotidiana delle comunità, che sia la professione, anche quella a tempo parziale e stipendio simbolico, di sindaco a non attirare più per i rischi connessi alle responsabilità, o che semplicemente nessuno abbia più voglia di mettersi a disposizione, impossibile dirlo. Di certo, seppur fra tanti piccolissimi municipi, fra pianura e montagna, la fuga dai seggi non è solo per l’affluenza degli elettori, ma anche fra gli eletti.
La percentuale massima di candidati solitari - che dovranno misurarsi con il quorum del 50 per cento per arrivare alla fascia tricolore - si rileva nella Bergamasca: 69 Comuni al voto, ben 35, poco più della metà, non avranno che un nome sulla scheda blu da infilare nell’urna. E in tre municipi nessuno si è fatto avanti e dovrà arrivare un commissario dalla Prefettura. Simile la situazione in provincia di Sondrio. Non ci sono paesi dove non si è trovato nessuno disposto a candidarsi, ma su 50 amministrazioni da rinnovare, quasi la metà - 24 - sanno già chi sarà eletto, se almeno 50 elettori su cento faranno il proprio dovere. Nella non distante Como, due i Comuni dove nessuno si presenta. A parte Plesio, da segnalare il caso di Campione d’Italia. Ora che il casinò è fallito, sommerso dai debiti, e il municipio ha perso dipendenti e ricchezze, nessuno è disposto a raccogliere i cocci di una realtà allo stremo. Meglio funziona nel Lecchese, dove solo sei Comuni su 50 non hanno trovato almeno due aspiranti primi cittadini da inserire sulle schede elettorali.
Più ci si avvicina alle grandi città, e meno il fenomeno si sente. In Brianza, la sola piccola Aicurzio ha un candidato sindaco singolo. Gli altri 30 Comuni hanno una maggiore possibilità di scegliere. Nella grande cintura di Milano, con 68 centri al voto, solo 3 i paesi con un solo aspirante sindaco: Trezzano Rosa, Besate e Bubbiano. Nel Bresciano, 147 municipi al voto, 26 con un solo candidato. A Varese, 82 paesi al rinnovo e 14 monolista. Nel Lodigiano, sono 10 su 47. Ben otto nel piccolo circondario del Cremasco.