Milano - Nel sondaggio realizzato da Swg in esclusiva per Qn-Il Giorno sulle intenzioni di voto alle elezioni regionali di domenica 12 e lunedì 13 febbraio, il dato più clamoroso è quello relativo all’affluenza: stimata tra il 52 e il 56%, cioè in crollo, rispetto alle regionali del 2018 in cui votò oltre il 73% dei lombardi, ma anche alle politiche di settembre, che in Lombardia coinvolsero il 70% degli elettori. Ma più che i centristi di Letizia Moratti – la candidata sostenuta dal Terzo polo, peraltro, in base alle rilevazioni Swg pescherebbe dagli astenuti alle politiche 2022 solo il 14% dei propri voti –, a preoccuparsi di un’eventuale diserzione dalle urne è il centrodestra, strafavorito in base al sondaggio. In testa il leader della Lega Matteo Salvini e il presidente della Regione che questi ha voluto fortemente ricandidare, Attilio Fontana, che giorni fa ammetteva come "storicamente la bassa affluenza" in Lombardia "favorisce il centrosinistra".
E come si preparano i candidati governatore – Fontana, Pierfrancesco Majorino sostenuto da centrosinistra e 5 Stelle, Moratti e Mara Ghidorzi di Unione popolare – a recuperare voti in queste ultime due settimane di campagna elettorale? Al netto di agende parzialmente in costruzione, continuando a spendersi tra le province lombarde e le interviste sulla stampa e in tv, senza grandi eventi “di piazza“ resi impervi anche dalla stagione, ma schierando (al coperto) i “big“ nazionali.
Lo fa soprattutto il centrodestra, che punta a capitalizzare il consenso del governo di Giorgia Meloni: la Lega replica la formula (già sperimentata, anche da Fratelli d’Italia due settimane fa) di schierare i suoi ministri intorno a Fontana. Domani tutti e cinque al teatro Manzoni di Milano, con bis del vicepremier domenica a Varese e replica del quintetto (oltre a Salvini, Giorgetti, Calderoli, Valditara e Locatelli) a Milano il 6 febbraio, in un evento più focalizzato sulle imprese. L’indomani, il 7, il gran finale al teatro Dal Verme, al quale dovrebbero presenziare, con Salvini, i leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, dei Moderati Maurizio Lupi e di FdI, cioè la premier Meloni; quindi la chiusura della campagna della lista Fontana, mercoledì 8 a Varese, e della campagna tout court venerdì 10 a Brescia.
L’eurodeputato Majorino è supportato da tutti i candidati alle primarie del suo partito, il Pd: dopo Elly Schlein un paio di settimane fa, domani arriverà il governatore emiliano Stefano Bonaccini, a chiudere il suo tour al Talent Garden di Milano, e arriverà in seguito anche Gianni Cuperlo. È previsto, a sostenere l’alleanza a centrosinistra che non c’è nel Lazio ma c’è in Lombardia, anche un passaggio del leader dei 5 stelle Giuseppe Conte, e intanto il candidato Majorino continua a macinare chilometri nelle province lombarde, e tra città e cittadine dove i sindaci di centrosinistra lo sostengono; in testa, oltre al milanese Beppe Sala, Emilio Del Bono (anche capolista) a Brescia e Giorgio Gori a Bergamo (dove il 3 febbraio tornerà anche Bonaccini).
Marcia anche il maxipullman che si divide il tempo della centrista Letizia Moratti con interviste e ospitate tv: domani nel Bresciano, dopodomani nel Varesotto, battendo quasi una provincia al giorno e prevedendo di arrivare a totalizzare diecimila chilometri entro il 10 febbraio. Per il 5 febbraio, al teatro Parenti di Milano, è in cantiere un nuovo passaggio di Carlo Calenda e Matteo Renzi, i leader di Azione e Italia viva che sostengono l’ex vicegovernatrice insieme alla sua lista civica.