Milano, 6 marzo 2018 - In Lombardia schiacciante vittoria del centrodestra alle elezioni regionali lombarde. In campo sette candidati, con l'atteso duello finale tra il leghista Attilio Fontana e il candidato del centrosinistra Giorgio Gori. I dati delineano uno scenario che appare ben definito. Fontana si attesta al 49,7%, Gori si ferma al 29,1%. Per Dario Violi (M5S) il 17,3%, mentre Onorio Rosati (LeU) è sotto all'1,9%. Gli altri potenziali successori di Roberto Maroni erano Massimo Gatti per Sinistra per la Lombardia (0,7%), Angela De Rosa per CasaPound (0,9%) e Giulio Arrighini per Grande Nord (0,3%).
PIRELLONE ROCCAFORTE DEL CENTRODESTRA - Un risultato in linea con le ultime tornate elettorali. Infatti la maggioranza lombarda è di centrodestra da 23 anni, ovvero dalle elezioni del 1995, quando vinse Roberto Formigoni che rimase in carica per 8 anni, per poi cedere il timone a Roberto Maroni che ha rinunciato a ricandidarsi, meno di due mesi prima delle elezioni, passando il testimone a Fontana. Per Fontana si è trattato di "una buona vittoria, nel segno della continuità, i prossimi anni saranno concentrati su questioni sostanziali". Secondo il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi: "è una vittoria storica del centrodestra e in particolare della Lega, di gran lunga primo partito della Lombardia". Al neogovernatore sono arrivati i compliimenti del predecessore e collega di partito, Roberto Maroni: "Sono felice per la vittoria in Lombardia di Attilio Fontana, mio degnissimo successore", ha scritto su Twitter il presidente uscente. In serata Gori ha telefonati a Fontana e gli ha riconosciuto la vittoria: "L'ho chiamato poco fa per fargli i complimenti".
Sono felice per la vittoria in @LombardiaOnLine di Attilio Fontana, mio degnissimo successore pic.twitter.com/x4IQ7qcjY1
— Roberto Maroni (@RobertoMaroni_) 5 marzo 2018
GORI: SCONFITTO, MA RIFAREI TUTTO - "I risultati sono sufficientemente netti da ammettere la sconfitta" ha detto Giorgio Gori dalle sede del suo comitato elettorale in corso Buenos Aires a Milano. Gori ha ricordato come con la sua squadra ritiene di aver fatto "una cosa bella intensa e coraggiosa e ho cercato di fare la stessa cosa da parte mia. Mi sento di aver fatto la miglior campagna elettorale, l'abbiamo fatta con grande energia, non farei niente di diverso, sono state dette le cose che era giusto dire. Si tratta di una vittoria della Lega in particolare, di Fontana, che ho chiamato e mi sono complimentato".
VIOLI: SODDISFATTO RISULTATO - Il candidato governatore del Movimento 5 Stelle, Dario Violi, si è detto più che soddisfatto dal risultato: "Abbiamo fatto un grande lavoro in questi anni". Violi ha spiegato di aver telefonato Fontana per esprimere "il suo in bocca al lupo al vincitore" e fargli sapere che quella dei 5 Stelle in Regione Lombardia sarà "un'opposizione che non farà sconti". Violi si è anche detto pronto "a confrontarsi anche su determinati temi sui quali fare opposizione responsabile" a partire da "quello dell'autonomia".
LO SPOGLIO IN DIRETTA - Tutti i risultati
Ecco i risultati delle regionali in Lombardia città per città:
I CANDIDATI IN LOMBARDIA - Attilio Fontana, ex sindaco leghista di Varese, sostenuto da 7 liste: Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Noi con l'Italia, Energie per la Lombardia e Pensionati, e la lista civica 'Fontana presidente' (solo in 7 province su 12). In corsa, anche lui appoggiato da sette liste, il sindaco pd di Bergamo Giorgio Gori: Pd, Lista Gori, Obiettivo Lombardia per Gori, Insieme, Lombardia Progressista, +Europa e Civica Popolare. Il Movimento 5 Stelle candida il consigliere lombardo uscente Dario Violi. Liberi e Uguali l'ex segretario generale della Camera del lavoro milanese Onorio Rosati. Corre anche Massimo Gatti, ex consigliere provinciale milanese di Rifondazione comunista, per Sinistra per la Lombardia. Giulio Arrighini per Grande Nord, movimento fondato da ex leghisti. E Angela De Rosa per Casapound. (Tutti i candidati e le liste)
PREMIO MAGGIORANZA - La legge elettorale lombarda è formulata secondo un sistema proporzionale con premio di maggioranza. E' proclamato eletto presidente della Regione il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi. Diversamente dall'elezione dei sindaci, non è previsto un secondo turno con ballottaggio.