E.F.
Politica

Nella morsa di Grillo e Casaleggio, Conte a un passo dall'addio al M5S

I due cofondatori del Movimento a diverso titolo lo attaccano e l'ex premier decide di lasciare la leadership. Fico e Di Maio al lavoro

Giuseppe Conte e Beppe Grillo (Ansa)

L'ex premier Giuseppe Conte sarebbe a un passo dall’addio al M5S. Lo si apprende nella galassia pentastellata. Gia’ da ieri leader in pectore del Movimento 5 stelle avrebbe deciso il passo indietro, ma un’attivita’ certosina di mediazione lo avrebbe convinto a desistere. A ricomporre sono stati i big del Movimento fra cui anche il titolare della Farnesina, Luigi Di Maio, consapevole che non ci sarebbe un ‘piano B’ senza Conte, dopo l’affondo di Beppe Grillo davanti ai parlamentari. Grillo intanto, si apprende, ha lasciato Roma e non ha avuto un incontro con l’avvocato la cui partecipazione, stasera, e’ prevista alle 18 ad un webinar con lo stesso Di Maio e la viceministra Laura Castelli su sostenibilita’ e inclusione.

Lo choc degli eletti

Intanto silenzio sulle chat degli eletti M5S e c’e’ chi parla di choc e di attesa dopo l’intervento di Grillo. Nel frattempo, si apprende, nei confronti dell’ex premier cresce il pressing affinche’ nasca un soggetto nuovo, ma la strada sarebbe in salita per le difficolta’ di organizzare un nuovo partito alla vigilia delle amministrative. “Non dico niente per ora”, commenta il presidente della Camera, Roberto Fico, ai cronisti che gli chiedono un commento sulle frizioni interne al M5S, in particolare sullo scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte.

L'affondo di Casaleggio

Tra Grillo e Conte “penso ci siano diverse visioni del Movimento che stanno emergendo. Poi della trattativa tra Grillo e Conte non conosco i dettagli, per cui non so a che punto siano arrivati”. Lo afferma a Radio Capital il presidente dell’Associazione Rousseau Davide Casaleggio, schierandosi di fatto con il co-fondatore del Movimento: “Io ho espresso diverse volte il mio pensiero su come il Movimento si stia trasformando in qualcosa di diverso in questo ultimo anno - spiega Casaleggio -. Fino ad un anno fa i principi erano ben chiari, oggi meno e per questo ne ho preso le distanze. Le idee di  Conte sul M5S non mi sono ancora chiare e non capisco perché questo fantomatico Statuto sia stato tenuto segreto in questi mesi".

Il "modello novecentesco" 

Casaleggio insiste: "Non è con uno Statuto che si fa un movimento. Mi sembra più un’organizzazione sul modello dei partiti del Novecento più che un movimento”. Il vincolo dei due mandati, cruciale nel dibattito interno al M5S, “è uno dei tre principi che avevamo proposto nel V-Day, ancora prima della nascita del Movimento: due mandati e poi a casa, semplicemente per far partecipare i cittadini alla politica. Grillo - sottolinea il figlio del co-fondatore del M5s - mi sembra che anche ieri abbia ribadito il suo punto di vista sui due mandati, crede fortemente che sia alla base della parte fondativa del M5S”.

"Voglio essere informato"

A Conte avevamo detto di prendere lo statuto e di farlo evolvere, di partire dal nostro statuto. Lui invece ha preso due avvocati e ha scritto un'altra cosa. Me lo ha dato e mi ha detto di non farlo leggere a nessuno. Io l'ho letto e tante cose non andavano", ha detto Grillo. Nel neo statuto M5S messo a punto da Giuseppe Conte "erano previste due comunicazioni diverse, ovvero che io non parlavo a nome del Movimento. Ma io c'entro eccome con la comunicazione. Rocco Casalino è bravissimo sulle tv, ma deve rapportarsi anche con me, non solo con il capo politico". Nel neo statuto messo a punto da Giuseppe Conte "c'era anche scritto che io devo essere 'informato', 'sentito', ma che è 'sto avvocatese?"

Il custode della storia

Grillo non si era fermato qui: "Le cose si decidono insieme, tante altre cose di devono votare. Come il vincolo dei due mandati, io e Conte la pensiamo diversamente, ma decideranno gli iscritti. Il codice etico non l'ha ancora finito, ma anche su quello bisognerà pronunciarsi". Lo ha detto Beppe Grillo incontrando i parlamentari M5S, definendosi "il custode" della storia del Movimento, storia da cui "non si può prescindere, per questo ho detto a Conte di studiarla".

Il garante e l'arringa

"Io sono il garante, non sono un coglione", ha affermato inoltre Grillo rivolgendosi ai deputati pentastellati. Le parole del comico genovese sono state accolte da un applauso da parte degli eletti. "Grillo ha appena fondato una diarchia...", è il commento a caldo che trapela all'Adnkronos da fonti parlamentari pentastellate al termine della riunione alla Camera. "Beppe si riprende il Movimento come sempre", rimarcano, off the records, gli stessi parlamentari dopo l'arringa del comico genovese.

Diversi ma complementari

Grillo era stato esplicito ieri su Conte: “Voglio preservare la democrazia diretta, io non voglio indebolirlo, voglio rafforzarlo. Questo è il momento di Conte”, avrebbe detto Grillo durante l’incontro con i senatori pentastellati. “Io e Conte siamo diversi ma ci compensiamo e questo sarà la forza M5s”.  Tuttavia, l’ex premier “deve studiare e imparare cos’è il Movimento”, è il ragionamento. E’ Conte che ha bisogno di me, non io di Conte, ha quindi aggiunto in uno dei passaggi del suo intervento. Con lui “stiamo facendo un lavoro straordinario, questo statuto ci sopravvivrà”, ci tiene a precisare 

Il nuovo logo del Movimento

Grillo aveva poi presentato il nuovo logo del Movimento, con la dicitura ‘2050’ all’interno del simbolo. “Questo Movimento ha bisogno di un visionario come me e di un integerrimo come Conte”, ha quindi aggiunto.  Quanto al nuovo statuto “vi prometto che entro 2-3 giorni lo presenteremo, insieme a Conte. Mando le mie osservazioni in giallo e lui mi risponde in rosso - ha detto ancora Grillo - io in verde e lui in nero”. “ Lo statuto messo a punto da Giuseppe Conte “è molto diverso dal nostro”, “è di 32 pagine e da quando l’ho ricevuto ci sono delle osservazioni reciproche in corso”.

Gli appuntamenti annullati

Saltata intanto partecipazione al webinar previsto nel pomeriggio con il ministro Luigi Di Maio, annullata l'intervista a Sky prevista in serata. Giuseppe Conte sceglie per ora la linea del silenzio, ma nei prossimi giorni potrebbe indire una conferenza stampa, spiegando le sue scelte e le sue ragioni dopo l'affondo di Beppe Grillo, ieri riunito con i parlamentari M5S. Per l'ex premier, racconta chi ha potuto parlargli in queste ore, l'idea di una 'diarchia', di un Movimento a 'due teste' sarebbe inaccettabile. Per questo l'addio appare a un passo, perché Grillo ha parlato chiaro e fatto comprendere che non vuole fare alcun passo di lato.

Il rinnovamento mancato

Se lo statuto va bene così com'è, uno dei ragionamenti in corso, è chiaro che le cose non possono andare. Conte voleva imprimere un vero rinnovamento al M5S, non dandogli una semplice passata di vernice. Questo doveva essere il momento dell'entusiasmo, ma si è trasformato in quello dell'amarezza: difficile mandare giù il boccone. I parlamentari a lui più vicini fanno inoltre notare che se Grillo deve tenere le relazioni internazionali, mettere bocca sulle scelte politiche e avere una supervisione della comunicazione è chiaro che resta lui il padrone di casa.