REDAZIONE POLITICA

L'ambientalismo d'accatto

C’è un altro populismo, altrettanto radicato ed è quello ambientalista di PIER FRANCO FALETTI

È GENERALMENTE noto il significato del termine “populismo politico”: proporre soluzioni facili, a forte impatto mediatico, al fine di risolvere in modo semplicistico e superficiale problemi complessi, senza approfondire le conseguenze del poi. Basti pensare ai casi dell’immigrazione, dell’uscita dall’euro, dell’utero in affitto o dello stipendio di cittadinanza.  Ma c’è un altro populismo, altrettanto radicato ed è quello ambientalista. Vengono pubblicizzati slogan, che hanno facile presa sulla popolazione, che ignorano completamente i possibili effetti successivi. Il referendum del 1987 decretò l’uscita dell’Italia dal nucleare, fra squilli di tromba ed acclamazioni generalizzate. A distanza di 30 anni, nessuno esamina oggi quanto ciò abbia influito negativamente sui nostri costi energetici, sulla nostra dipendenza dai combustibili esteri, sulla competitività del nostro sistema produttivo ed in definitiva, sull’attuale crisi economica italiana. Guarda caso i paesi a noi limitrofi e nostri maggiori concorrenti, dipendono tuttora dal nucleare: la Francia per il 70%, la Germania per il 20% e la Svizzera per il 35%, mentre nel mondo sono in funzione 450 impianti nucleari per la produzione di energia elettrica. 

OCCORRE, a questo proposito, ricordare che i due più gravi incidenti, quelli di Chernobyl e Fukushima, sono stati causati da errori umani e non da disfunzioni dei reattori ed il bilancio dei danni e’ stato relativamente contenuto, se paragonato ad altri gravi incidenti, avvenuti in differenti settori industriali. Abrogato il nucleare, oggi i populisti ambientalisti hanno spostato il proprio bersaglio contro i combustibili fossili: gas e petrolio. Dopo anni di faticose e costose ricerche, sul nostro territorio nazionale sono stati individuati importanti giacimenti, soprattutto al largo delle coste adriatiche. Si è scoperto cioè che l’Italia potrebbe essere un po’ più ricca ed autosufficiente. I populisti ambientalisti hanno immediatamente proposto un referendum, che si terrà il prossimo 17 aprile, per bloccare le trivellazioni per l’estrazione di tali combustibili. Io mi auguro che gli elettori italiani dicano sì alle trivellazioni ed impediscano che i populisti ambientalisti arrechino ulteriori danni al nostro paese.   

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