REDAZIONE POLITICA

Roma, Raggi tuona: "Sulla mia candidatura si esprima la base M5S"

Post al vetriolo su Facebook: non voglio finire come Giuseppe Conte

Virginia Raggi

Virginia Raggi

Roma, 17 febbraio 2021 - Virginia Raggi va all'attacco sulla candidatura-bis a sindaco di Roma. Scavalca i colleghi del Movimento 5 Stelle, soprattutto i "dubbiosi" sulla sua ricandidatura perché intenzionati a tenere vivo il dialogo con il Pd su un'eventuale alleanza per il Campidoglio in vista delle amministrative previste per giugno, e chiede una legittimazione dal basso. "E' il momento che la base M5S si esprima sulla mia candidatura a Roma - tuona con un posto sulla sua pagina Facebook - Basta ambiguità e giochi di palazzo. Credo che, a poco più di tre mesi dal voto, sia un atto dovuto soprattutto nei confronti dei cittadini: siamo tutti ormai stanchi dei giochetti da vecchia politica".

"Non voglio finire come Conte"

Raggi, dopo l'assoluzione in appello nel processo che la vedeva coinvolta per un presunto falso in relazione alla nomina di un dirigente, ha incassato una serie di manifestazioni di sostegno e solidarietà. Nessuna investitura ufficiale per il bis. "Colpa" anche della crisi di governo, certo, ma il sindaco - a Draghi quasi insediato - vuole una parola definitiva sulla ricandidatura, mai passata per una decisione sulla piattaforma Rousseau o per una discussione tra i portavoce. "Lo scorso anno, mi sono candidata in piena trasparenza - prosegue Raggi - Vorrei la stessa chiarezza da parte di tutti e non leggere retroscena o assistere, come avviene ormai da anni, a trame di potere volte a isolare chi è scomodo. Il mio pensiero va anche a Giuseppe Conte che stimo. Lo ripeto: basta ambiguità. Se qualcuno ha altri piani sulla città, lo dica apertamente. Si dia voce alla base. Intendiamoci: no a formule arzigogolate ma un voto netto sulla mia candidatura a Roma. Gli strumenti ci sono. La scelta alle persone".

L'intesa anti-Virginia

Ma c'è qualcuno che trama contro la ricandidatura di Virginia Raggi all'interno del Movimento? Al di là di eventuali dubbi sull'azione amministrativa, venuti più che altro dalle altre forze politiche, visto che i pentastellati, da Grillo in giù hanno sempre fatto quadrato intorno al sindaco, chi si sta mettendo di traverso si starebbe comportando così per tenere ancora più viva una prospettiva politica nazionale, ovvero l'alleanza con il Pd e le altre forze della sinistra, oggi rinsaldata dalla costituzione di un intergruppo al Senato che comprende anche LeU. Quale migliore opportunità delle elezioni romane per sigillare definitivamente l'intesa? Questa è la domanda che si starebbe rivolgendo qualcuno nel Movimento. Un'ipotesi che, però, non vedrebbe l'attuale sindaco come candidato, dato che il Pd si è sempre schierato con chiarezza alla sua opposizione. Da qui l'intemerata odierna di Virginia.