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Politica

Regionali Lombardia, Senna (Lega): "Torniamo all’autonomia. O la gente non ci capirà"

La riflessione di Gianmarco Senna, consigliere regionale del Carroccio

Gianmarco Senna consigliere regionale della Lega

Milano - Gianmarco Senna, consigliere regionale della Lega, se i voti delle Politiche valessero per il Pirellone, il suo partito manterrebbe in Consiglio regionale 13 seggi contro i 32 di oggi: come recuperare i consensi perduti in Lombardia?

"Dobbiamo chiarire all’elettorato quale sia il nostro progetto e quale il nostro messaggio. La Lega nasce per promuovere l’autogoverno e contrastare il centralismo e l’eccesso di burocrazia. Dobbiamo tornare a essere il partito dell’autonomia, intesa in senso alto, un’autonomia che si ponga come il cappello sotto il quale possono trovare risposte e slancio le piccole e medie imprese, gli artigiani, coloro che rappresentano la colonna vertebrale del Paese e che rappresentavano buona parte del nostro elettorato. Il Sud ha dato fiducia al Movimento 5 Stelle perché il Movimento 5 Stelle ha fatto capire esattamente a cosa sarebbe servito votare per loro. Noi al Nord non lo abbiamo fatto. Ora, tutti quanti, in vista delle Regionali, dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare in maniera costruttiva per farci capire dalla gente".

Però l’elettorato lombardo ha premiato Fratelli d’Italia, che non è un partito autonomista, ha una tradizione centralista: l’autonomia è la soluzione?

"Una parte del nostro elettorato, stando ai flussi, ha votato per loro proprio perché non siamo riusciti a dare un’idea chiara del nostro progetto. Quindi anziché la copia, hanno votato l’originale".

Matteo Salvini non ha nascosto la convinzione che i consiglieri regionali non si siano spesi abbastanza per la campagna elettorale. Un fatto che potrebbe trovare indiretta conferma dai diversi consiglieri che dopo il 25 settembre hanno manifestato dissenso.

"Personalmente penso che la campagna elettorale si fa tutti i giorni, non mi sono mai tirato indietro, sono tanti gli incontri che ho fatto e farò sul territorio per portare avanti la nostra linea. E come me tanti consiglieri regionali. Il punto è che i consiglieri regionali sono eletti, sono in rapporto con i territori e, quindi, hanno potuto percepire prima del 25 settembre uno scollamento con la base. I consiglieri, così come i sindaci, hanno il termometro dei territori. Chi sta a Roma questo scollamento non ha potuto percepirlo".

Una frecciata rivolta a chi?

"Nessuna frecciata. Il mio approccio è costruttivo: la Lega torni a fare la Lega".

Però lei è stato tra quanti, all’indomani delle urne, ha chiesto i congressi.

"E confermo questa mia posizione. Ma non accetto che sia fatta passare come una posizione polemica o distruttiva. Il mio è un contributo a un dibattito che non possiamo più rinviare perché altrimenti i nostri temi storici diventeranno i temi di altri: in politica ogni spazio lasciato è uno spazio perso. Quindi, in maniera costruttiva, dico che, sebbene la Lega sia sempre stato un partito con una grande disciplina, il tempo dei commissari territoriali non eletti, secondo me, è finito ed è bene dare la parola ai militanti".

Salvini ha dichiarato che nelle difficoltà è più facile mollare che ricostruire e ripartire.

"Tutti vogliamo ricostruire e ripartire, anche con lo stesso Salvini. Ma la sensibilità di un leader è capire quando è il momento di aprire un confronto e far calare la tensione. Andare avanti allo stesso modo, continuando a fare le stesse cose, non porta mai a risultati diversi".

Giancarlo Giorgetti ha richiamato tutti a sostenere la ricandidatura di Attilio Fontana alla presidenza della Regione.

"È quello che vogliamo da sempre. Attilio ha condotto in porto la legislatura più complicata della storia, a causa del Covid. Ora merita la riconferma e i consiglieri regionali della Lega sono con lui".