
Il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana
Milano – Sulla reintroduzione dei mini vitalizi per i consiglieri della Lombardia, approvata in Commissione e pronta ad essere discussa in Consiglio regionale, la posizione del presidente Attilio Fontana è piuttosto neutra: “I consiglieri sono liberi di decidere, sono assolutamente coscienti di affrontare certe problematiche. Io ritengo che l'Aula sia sovrana e quindi possa andare nella direzione che ritiene più opportuna”. Ad ogni modo, ha aggiunto, “sono delle questioni che mi lasciano abbastanza indifferente”.
In commissione Affari Istituzionali la misura, che per l’esattezza tratta di un’indennità differita, è stato votata da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Lombardia Ideale e Noi Moderati. Contrari invece il Partito democratico e il Movimento 5 stelle. Ora il progetto di legge dovrà essere approvato in Aula.
Nel dettaglio, si intende introdurre un’indennità differita in favore dei consiglieri regionali eletti in questa legislatura e nelle successive nonché ai componenti della Giunta e ai sottosegretari. Il ricorso all’indennità differita non è automatico ma volontario e per chi abbia compiuto 65 anni e ne abbia trascorsi almeno 5 in Aula sarà di circa 580 euro al mese.
La trattenuta prevista è dell’8,8% dell’indennità di carica, a sua volta pari a 6.327 euro mensili, e andrà a costituire un fondo che, al compimento dei 65 anni di età e a seguito di almeno 5 anni di mandato, riconoscerà ai consiglieri regionali l’assegno calcolato col contributivo. I contributi trattenuti annualmente saranno rivalutati, con un incremento di 2,75 volte, attraverso coefficienti che variano a seconda dell’età.