
Campus Metropolitano Smart
La Città metropolitana di Milano metterà in rete le Olimpiadi di Milano Cortina 2026. In vista dei Giochi Olimpici Invernali che si terranno in Alta Valtellina, l’ex Provincia ha sottoscritto accordi per l’estensione e l’implementazione della rete metropolitana a banda larga in fibra ottica con Enti territoriali, Enti preposti al presidio sanitario e alla sicurezza dei Giochi. Un’estensione di 550 km dell’infrastruttura esistente con tre nuove dorsali: Milano- Sondrio, Sondrio- Sondalo e Sondalo-Livigno. Questo è solo l’ultimo traguardo del Campus Metropolitano Smart, il progetto realizzato dalla Città metropolitana di Milano per dotare il territorio di un vettore di comunicazione in grado di migliorare la qualità della vita e del lavoro, al servizio di Istituzioni, cittadini e imprese.
Già dal 2005, i tecnici di Palazzo Isimbardi hanno lavorato per dotare l’area metropolitana di una rete pubblica, veloce e gratuita. Per questo hanno ideato il progetto Nautilus: un piccolo sottomarino giallo ha consentito la posa dei cavi passando dai condotti fognari. Una tecnologia, successivamente brevettata, con costi dimezzati se confrontati a quelli di mercato. L’installazione richiedeva solo piccoli cantieri mobili con un minimo impatto sulla viabilità stradale e disagi limitati per l’utenza. L’innovativo sistema è stato sfruttato per mappare le condotte e raccogliere dati da poter utilizzare in futuro per applicazioni collegate alle Smart Cities e ha portato con sé richieste di consulenza dall’Expo di Shanghai e dal MIT di Boston.
Le prime realtà pubbliche a rientrare nel Campus Metropolitano Smart sono state le Amministrazioni comunali. L’Ente di area vasta ha predisposto uno schema di accordo rivolto ai Comuni per offrire loro lo sviluppo e l’uso della rete in fibra ottica e consentirgli di collegare le altre sedi comunali e punti strategici del territorio come farmacie, biblioteche, case di riposo e i dispositivi di videosorveglianza e telecontrollo. Ad oggi, sono 90 gli accordi sottoscritti. Nel 2024 si sono aggiunti altri Enti: Parco Nord Milano, Afol Metropolitana, Provincia di Monza e Brianza.
A seguire, si sono aggiunti gli istituti scolastici. Ad oggi ne contiamo 348: 156 di competenza della Città Metropolitana e 192 di competenza del Comune di Milano. Nel 2019, al Liceo Scientifico Cremona, il Politecnico di Milano e la Città metropolitana di Milano hanno creato un sistema basato sull’installazione di sensori in fibra ottica per controllare e gestire i parametri ambientali nelle aule (temperatura, umidità, illuminazione). Lo stesso progetto è stato poi applicato ad altri edifici pubblici, come la sede istituzionale della Città Metropolitana, con lo scopo di salvaguardare il patrimonio artistico di Palazzo Isimbardi, in particolare l’Apoteosi del Tiepolo.
L’interconnessione è proseguita sottoscrivendo due accordi di collaborazione con la Fondazione IRCSS Istituto Nazionale per i Tumori e la Fondazione Istituto Neurologico Besta per la realizzazione da parte della Città metropolitana di Milano di un anello in fibra ottica dedicato ad accogliere tutto il traffico di dati dei loro presidi sanitari, in modalità efficiente e sicura e supportare lo sviluppo dei progetti di ricerca e innovazione scientifica.
Anche la Questura di Milano è connessa alla fibra ottica metropolitana dal 2020. Dal 2024 lo sono la Polizia Postale Lombardia e il Centro Operativo Sicurezza Cibernetica, con la prospettiva di estendere il collegamento alle altre sette Sezioni provinciali lombarde.
La Città metropolitana di Milano non si è limitata a guardare al sottosuolo e nel 2018 ha avviato una sperimentazione con pochi eguali nel mondo. Un project financing che ha avuto come punto centrale l’utilizzo di 41 stazioni, principalmente piazzali di case cantoniere, per posizionare i tralicci sui quali gli operatori privati hanno installato i ripetitori per la connessione in 5G. L’operazione ha consentito di alzare lo standard del servizio di telecomunicazione, ma anche di ottenere consistenti ricavi dal noleggio delle stazioni agli operatori. L’intervento non ha comportato alcun esborso finanziario da parte della ex Provincia, che ha valorizzato alcuni siti di sua proprietà rendendoli attrattivi per gli investimenti privati. Non è mancata l’attenzione alla sostenibilità e all’ambiente: a Carpiano il segnale viene diffuso da una torre faro a 38 metri di altezza, dove è stato posizionato un nido che da anni accoglie cicogne e i loro pulli, schermati dalle antenne sottostanti.
La rete metropolitana conta ad oggi 6700 km e racconta il processo lungo vent’anni di un territorio vocato all’innovazione, ma anche di una Pubblica Amministrazione in grado di creare sinergie, promuovere sviluppo tecnologico accessibile a tutti e in grado di modellare le città di domani, governando il passaggio all’interconnessione di tutte le realtà pubbliche per far confluire le risorse in un sistema integrato, terreno fertile per il decollo di nuovi servizi.