Vanzago (Milano), 15 marzo 2019 - Feriti ma soprattutto orfani, 3.420 animali di 117 specie diverse sono stati curati lo scorso anno dai veterinari e dai volontari del Cras, il Centro recupero animali selvatici del Bosco Wwf di Vanzago. Un “pronto soccorso” della fauna selvatica, punto di riferimento di tutta la Lombardia: merli, cornacchie, rondoni, gufi, gheppi, pipistrelli, minilepri, barbagianni, germano reale, poiane, ma anche ricci bisognosi di cure. Gli animali feriti solitamente hanno traumi dovuti a incidenti naturali (370) o altro (690), mentre i 1.400 orfani arrivati nel 2018 in molti casi sono stati sottratti al loro ambiente naturale in modo improprio: "Il cucciolo genera maggiore empatia nel cittadino, rispetto invece agli esemplari adulti in difficoltà - spiega Andrea Longo, direttore del Bosco Wwf vanzaghese -. Purtroppo però l’intervento dell’uomo, anche se viene fatto a fin di bene, può rivelarsi dannoso per l’animale perché viene allontanato dal suo ambiente e dalla cure parentali. Per questo motivo, i Cras svolgono anche un ruolo fondamentale nell’educazione delle persone, sia con il supporto telefonico sia con le campagne di sensibilizzazione, per insegnare la corretta gestione della fauna selvatica".
Il momento più critico dell’anno per il centro è quello delle nascite: "A giugno dello scorso anno per esempio sono arrivati 995 animali - dice Stefano Raimondi, veterinario responsabile della clinica -, quindi è facile capire la mole di lavoro a cui viene sottoposto lo staff del Cras. Inoltre l’arrivo di oltre 2.343 animali in soli quattro mesi rende il nostro impegno giornaliero molto faticoso e quindi diventa fondamentale la presenza di volontari". Per queste ragioni il Cras organizza un corso di formazione teorico e pratico per 50 volontari, che prevede 6 incontri il 30 e 31 marzo, 6 e 7 aprile, 5 e 11 maggio. Obiettivo: formare nuovi volontari in grado di affrontare i normali interventi di routine che stanno alla base del lavoro del Cras.
Ultime curiosità: la maggior parte degli animali viene consegnata al centro da privati cittadini, considerato anche il taglio di personale all’interno dei corpi di polizia provinciale, in particolare nella Città Metropolitana di Milano. "Gli animali arrivano spesso in condizioni estreme e in alcuni casi si ricorre a una eutanasia immediata, entro le prime 24 ore - spiegano -, nonostante questo la percentuale degli animali liberati è sopra il 40%, si tratta di un risultato davvero ottima se pensiamo all’altissima concentrazione di arrivi nei mesi estivi e alle risorse economiche sempre troppo risicate". Nonostante la mole di lavoro e la carenza di risorse, il Cras non chiude mai per ferie: il veterinario responsabile della struttura e i 50 volontari sono presenti 365 giorni all’anno.