
La lipo-infiltrazione può allontanare la protesi dalle ginocchia
Verona - Non tutto il grasso viene per nuocere: se il ginocchio fa male lo cura il tessuto adiposo. Sebbene nella vita quotidiana si faccia di tutto per eliminare il grasso, in realtà questo contiene un tesoro prezioso: una percentuale di cellule è mesenchimale la cui caratteristica è attivarsi per riparare o proteggere il tessuto che in questo caso è la cartilagine. L’artrosi del ginocchio complica le giornate di milioni di italiani ed è tra le condizioni croniche più diffuse nonchè una delle più frequenti patologie ortopediche nei pazienti over 60. Ma l’età media si sta abbassando, così come stanno aumentando gli interventi di sostituzione protesica che molti chiedono di poter rinviare grazie a trattamenti conservativi.
“Con il passare del tempo i ‘cuscinetti’ tra le ossa si usurano e così i movimenti del ginocchio diventano dolorosi. Si tratta di una patologia meccanico-degenerativa e quindi può aggravare il dolore tutto ciò che altera il carico delle articolazioni: prima fra tutte l’età che avanza, il peso eccessivo e alcune sollecitazioni meccaniche esasperate che derivano da attività lavorative o sportive, come ad esempio la corsa o il calcio – spiega Claudio Zorzi, Direttore dell’Ortopedia e della Traumatologia, all’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar - L’artrosi del ginocchio è legata all’usura della cartilagine che riveste le superfici articolari. Man mano che la cartilagine si consuma aumenta l’attrito tra le ossa sottostanti, con conseguenti danni articolari e stati dolorosi”.
L’ultima frontiera dei trattamenti conservativi sfrutta l’efficacia delle cellule mesenchimali da tessuto adiposo. In questo campo la metodica utilizzata all’ospedale di Negrar, che vanta la più alta casistica europea con oltre 3.000 pazienti trattati, si chiama Lipogems. “L’infiltrazione di cellule mesenchimali direttamente nell’articolazione del ginocchio nasce per trattare le fasi iniziali-moderate dell’artrosi e consente di posticipare da due a tre anni l’impianto protesico con vantaggi soprattutto nei casi di artrosi precoce – precisa Zorzi - Il beneficio del trattamento è sia meccanico che biologico, dovuto all’effetto lubrificante del tessuto adiposo, avvertito precocemente dal paziente, mentre le cellule mesenchimali attivano una risposta biologica che ha effetto anti infiammatorio, antidolorifico e stimola la riparazione cellulare.
“Il trattamento dura circa 20 minuti in anestesia locale e avviene in sala operatoria, tramite una vera e propria liposuzione di 50 grammi circa di grasso dall’addome o dalle cosce – spiega ancora Zorzi – Attraverso un apposito strumentario il grasso viene microframmentato e separato dal sangue e da altri componenti attivando cosi le cellule mesenchimali. Una volta effettuata questa operazione il prodotto finale viene infiltrato direttamente nell’articolazione interessata, durante la stessa seduta. Dopo qualche ora di osservazione il paziente viene dimesso. Gli studi clinici che abbiamo condotto su un’ampia casistica hanno rilevato che i pazienti dopo due mesi dalla singola applicazione hanno avuto un beneficio clinico quale diminuzione del dolore e miglioramento dello stato del ginocchio. Questo beneficio viene mantenuto in una buona percentuale dei soggetti trattati fino a tre anni”.