REDAZIONE SALUTE

Classifica sanità, Lombardia sesta: “Crisi gravissima. Sono anni che la regione perde punti sul territorio. Le parole di Fontana? Non sono accettabili”

Magnone (Anaao Assomed Lombardia): “Subito un incontro, per cambiare passo basterebbe che si facesse fare a tutti gli operatori, privati e pubblici, ciò che veramente serve alla cittadinanza”. Sulla presa di posizione del governatore: stupiti e delusi, risultati non si possono accettare o meno solo se sono favorevoli alla convenienza del momento

ospedale corsia

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Milano, 1 marzo 2025 – Non si fermano le polemiche dopo le parole del governatore Attilio Fontana che ha commentato duramente i risultati della classifica del ministero della Salute sulla qualità di cura delle Regioni (che hanno visto la regione scendere al sesto posto, dal quarto dell’anno scorso). “Siamo sorpresi e delusi dalle parole del Presidente Fontana, che ha definito “puttanate" le risultanze del nuovo sistema di garanzia del Ministero della Salute – ha detto Stefano Magnone, Segretario Regionale di ANAAO-ASSOMED Lombardia -. Da un simile livello istituzionale pensiamo sia inaccettabile che importanti risultati, frutto di un metodo condiviso tra Stato e Regioni, siano accettati o meno e con questo linguaggio solo se favorevoli alla convenienza politica del momento

“Che la Lombardia perda punti sui distretti e quindi sul territorio è noto a tutti da anni e ANAAO-ASSOMED Lombardia lo ha sempre ricordato. Il giorno prima si usano toni trionfali per la classifica di Newsweek che pone gli ospedali lombardi al vertice nazionale, cosa peraltro nota da decenni, nonostante le trionfali riforme degli ultimi venticinque anni, mentre il giorno dopo si vitupera il risultato non gradito. Eppure sono cose note ai tecnici, che se assenti ai tavoli nazionali è solo perché in Lombardia si cambia la Direzione Generale ogni anno (cinque direttori in sei anni) con spregio di ogni logica di pubblica amministrazione imparziale e continua" ha proseguito. 

“ANAAO ASSOMED Lombardia ritiene opportuno, per il Presidente Fontana, dare seguito alla richiesta di incontro che da due mesi il più rappresentativo sindacato della dirigenza medica e sanitaria ha inoltrato ai suoi uffici senza alcuna risposta, agire presto e bene per rivedere un sistema che agli occhi degli operatori è in gravissima crisi, come dimostrato dai dati del nostro convegno di questa settimana, cui si rimanda e, infine, dar corso a tutte quelle proposte che in questi anni il sindacato ha messo in campo e che invece hanno trovato resistenza politica per timore di perdita del consenso, unico vero criterio decisionale”. “Ma se a Roma non c’è più un Governo nemico, allora cosa serve alla Lombardia per quello scatto necessario? Non si tiri ancora una volta fuori l’autonomia di spesa e di organizzazione, basterebbe che si facesse fare a tutti gli operatori, privati e pubblici, ciò che veramente serve alla cittadinanza e non ciò che serve solo al consenso elettorale o al fatturato di qualche grande gruppo imprenditoriale” ha concluso Magnone.