Milano, 13 novembre 2023 - Sono 189.574 le vaccinazioni anti Covid effettuate dal 29 settembre 2023 ad oggi 13 novembre 2023 in Lombardia, secondo i dati della Regione. Rispetto allo stesso periodo delle scorso anno sono 223.363 in meno. Il 65% dei vaccinati è over 60, il 13% è considerato un soggetto vulnerabile o convivente con una persona ad alto rischio. Nella settimana dal 02 al 08 novembre il numero di nuovi positivi in Lombardia (7.034 ) risulta in aumento rispetto alla settimana precedente, così come i ricoveri ordinari con sintomi; in diminuzione i ricoveri in terapia intensiva e i decessi.
Vaccino consigliato
Secondo le linee guida lombarde la vaccinazione anti Covid-19 è raccomandata e offerta gratuitamente alle seguenti categorie:
- Cittadini over 60
- Cittadini dai 12 ai 59 anni fragili
- Bambini dai 5 agli 11 anni
- Operatori sanitari e sociosanitari
- Donne in gravidanza
- Altre Categorie (Forze dell’Ordine, Polizia Locale, Vigili del Fuoco, soccorritori, insegnanti e personale scolastico, familiari, conviventi e caregiver di persone con gravi fragilità, cittadini che non hanno mai ricevuto una dose di vaccino anti Covid-19).
Come prenotare
Per prenotare un appuntamento per la somministrazione del vaccino anti Covid-19 è possibile accedere alla piattaforma prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it ed inserire i dati richiesti. Per maggiori informazioni è possibile contattare il n. verde 800 894 545, che offre supporto anche nella prenotazione del vaccino.
La dose di richiamo è raccomandata a distanza di almeno 3 mesi dalla dose di vaccino anti COVID-19 più recente. Si sottolinea, inoltre, che una infezione recente da SARS-CoV-2 non rappresenta una controindicazione alla vaccinazione.
Tipo di vaccino
Il vaccino utilizzato è il vaccino a mRNA Comirnaty Omicron XBB 1.5, aggiornato alle nuove varianti del virus SARS-Cov-2, che può essere co-somministrato con altri vaccini (in particolare con quello antinfluenzale).
Le varianti e l’Oms
"Le attuali varianti del virus" di "Covid-19 tendono a causare malattie meno gravi, mentre i livelli di immunità sono più elevati grazie alla vaccinazione". Due elementi che portano a "minori rischi di patologie gravi e morte per la maggior parte dei pazienti". Lo sottolinea l'Organizzazione mondiale della sanità, che ha diffuso un aggiornamento delle linee guida per il trattamento dell'infezione da Sars-CoV-2, e ha rivisto le stime sul rischio di finire in ospedale per Covid. Questo, spiega l'agenzia ginevrina, aiuterà gli operatori sanitari a "identificare i soggetti a rischio ricovero alto, moderato o basso e a personalizzare le terapie secondo le linee guida Oms".
Categorie a rischio
In caso di infezione Sars-CoV-2, dettaglia l'Oms, il pericolo è "alto" per "le persone immunodepresse", che "rimangono a rischio più elevato se contraggono Covid-19, con un tasso di ospedalizzazione stimato del 6%". Il rischio scende invece a "moderato" per "le persone di età superiore a 65 anni, quelle con condizioni come obesità, diabete e/o disturbi cronici tra cui broncopneumopatia cronica ostruttiva" Bpco, "malattie renali o epatiche, cancro, le persone con disabilità e quelle con comorbilità di malattie croniche"; per loro, in caso di Covid l'agenzia Onu per la salute stima "un tasso di ospedalizzazione del 3%". Infine, "coloro che non rientrano nelle categorie a rischio alto o moderato sono a basso rischio di ricovero ospedaliero (0,5%)" per Covid. "La maggior parte delle persone", precisa l'Oms, oggi "è a basso rischio".