DAVIDE RUFFINI
Salute

Rocco Siffredi e gli altri. Dipendenza sessuale: cosa è, cause, sintomi, terapia

L'istinto irrefrenabile a fare sesso, rapporti con svariati partner ma anche pratiche di autoerotismo, è un disturbo che può condurre chi ne soffre sull'orlo del crollo psicologico

Illustrazione di Arnaldo Liguori

L'ultimo a confessare il "segreto" (anche se nel suo caso non era poi così un segreto) è stato Rocco Siffredi, in un'intervista tv. "Sono stato dipendente dal sesso", ha detto in lacrime la leggenda del cinema porno in un colloquio trasmesso sul programma Rai "Belve". Un problema che l'aveva portato addirittura ad accarezzare l'idea di farsi castrare chimicamente, per farla definitivamente finita con un'ossessione che l'aveva spinto a frequentare più di mille prostitute, donne ma anche uomini, in un anno. Non solo. Davanti alle telecamere dell'emittente di Stato Siffredi nel merito ha tirato in ballo - "io e lui abbiamo una cosa in comune" - anche l'ex capitano della Roma Francesco Totti. Secondo la stella del cinema hot dietro alla separazione da Ilary Blasi ci sarebbe - anche - un disturbo di ipersessualità sofferto dall'ex calciatore.

La patologia

Fra le forme in cui si manifesta la dipendenza dal sesso, si legge sul sito My Personal Trainer, c'è la "satiriasi", una forma di ipersessualità dell'uomo caratterizzata dall'accentuazione morbosa degli impulsi sessuali. Secondo gli esperti i sintomi, qualora queste pulsioni non vengano soddisfatte attraveso un rapporto sessuale (o, almeno come sfogo della frustrazione, con l'autoerotismo), il risultato non è molto diverso da quello che si osserva in dipendenze da alcol e stupefacenti. Stati di ansia, difficoltà a conservare l'equilibrio psichico, crisi d'astinenza.

La satiriasi può avere radici in patologie di tipo psichico, come il disturbo borderline di personalità e la depressione, ma anche in squilibri endocrini o malattie neurologiche.

Cosa è

Il satirismo è contraddistinto da una perdita completa delle inibizioni e da un desiderio morboso e patologico di avere un rapporto. Quando assume le forme di dipendenza l'atto sessuale non viene ricercato e praticato per provare piacere (o riprodursi) ma semplicemente per placare l'ansia. Il satirismo è l'equivalente maschile della ninfomania.

Cause

Le cause non sono sempre facilmente identificabili. Non rientra nel manuale codificato dei disordini mentali (Dsm), date le divergenti opinioni esistenti fra gli esponenti della comunità scientifica. Secondo alcuni esperti va definito come una dipendenza, sulla linea di alcolismo e tossicodipendenza: in questo caso l'atto sessuale servirebbe a gestire lo stress o a controllare i disturbi di personalità e umore accusati dal pazienti. Altri specialisti definiscono la satiriasi una perversione o una forma di disturbo ossessivo-compulsivo. 

A scatenare la satiriasi potrebbero esserci anche fattori esogeni (bias, fattori ambientali, pregiudizi culturali), in particolare l'esposizione esagerata a contenuti di natura sessuale. L'accesso facilitato alla pornografia in rete, per esempio, avrebbe una relazione con l'aumento dei casi di dipendenza dal sesso. 

Disturbi associati

La satiriasi è spesso sintomo di nevrosi o sfumatura delle sindromi maniacali. L'atto sessuale che l'affetto da satiriasi mette in pratica non conduce a soddisfazione, una volta portato a termine: da qui l'esigenza di ripeterlo in breve tempo che conduce a manifestare un impulso sfrenato alla sessualità. In alcuni casi la satiriasi è provocata da uno squilibrio ormonale o può essere frutto di alterazioni nervose. 

Sintomi e Complicazioni

La persone affette da satiriasi, anche dopo aver raggiunto l'orgasmo, non si sentono mai soddisfatti. Da qui la ricerca incessante di nuovi partner, che vengono svalutati a semplice oggetto sessuale, per cercare di appagare una cronica insaziabilità pulsionale. 

Gli uomini affetti da satiriasi sono pronti a fare sesso, in qualsiasi luogo e con qualsiasi partner. I primi segnali del disturbo possono sopraggiungere con l'allentamento o la sparizione di freni inibitori. In mancanza di partner in carne e ossa con cui provare a soddisfare i propri istinti, la satiriasi può manifestarsi nella masturbazione (anche compulsiva), nell'esibizionismo e nel voyeurismo. La satiriasi può essere progressiva e aumentare di intensità fino a raggiungere una forma di saturaszione oppure può condurre a variare lo schema dei rapporti sessuali, cercando alternative perverse alle relazioni tradizionali oppure ricreando con il partner uno scenario osceno. 

Possibili conseguenze

Questo disagio può compromettere i rapporti affettivi ma anche le relazioni extrafamiliari, andando a colpire le attività quotidiane e sociali dell'individuo. Tra le conseguenze indotte, scrive sempre My personal trainer, ci sono stress, esaurimento nervoso, diminuzione del rendimento fisico, stanchezza cronica, disturbi del sonno, scarsa concentrazione nel lavoro e diminuzione delle abilità cognitive (come la creatività). La satiriasi può anche provocare disturbi della personalità e dell'umore: dall'ansia alla depressione fino all'aggressività e all'isolamento sociale. Possibili, con il passare del tempo, anche conseguenze fisiche come le disfunzioni sessuali o le malattie veneree. 

Diagnosi e cure

La satiriasi deve essere contestualizzata con una valutazione preliminare dei possibili motivi da cui è scaturito il disagio e un possibile inquadramento della dipendenza all'interno della storia personale del soggetto che manifesta il disturbo. Da questa analisi si potrà passare a identificare possibili terapie. La satiriasi si affronta, di norma, con la psicoterapia individuale o di gruppo: un approccio che intende ripristinare, nel "malato", un rapporto sano con la sessualità ma anche migliorare le relazioni intime. Le sedute di gruppo servono anche ad alleviare i sensi di colpa connessi all'insaziabilità sessuale. 

Nei casi più gravi di satiriasi il trattamento psicoterapuetico può essere abbinato alla somministrazione di farmaci. Si tratta di medicinali impiegati anche per contenere patologie associate come la depressione e l'ansia. Sono benzodiazepine, antidepressivi triciclici, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) ed inibitori delle monoamino ossidasi (MAOI). A queste sostanze possono aggiungersi terapie con medicinali che puntino ad attenuare la libido (solitamente a base di antiandrogeni).