MAURIZIO MARIA FOSSATI
Salute

Il ’vaccino’ aiuta il sistema immunitario

La terapia di desensibilizzazione contro gli allergeni, sopratutto dei pollini, dura diversi anni, ed è efficace almeno nell’80% dei casi

di Maurizio Maria Fossati

Eccoci nuovamente in primavera: la stagione che vede rifiorire la natura, la stagione regina delle impollinazioni. E con i pollini arrivano anche le riniti allergiche. Graminacee, olmo, betulla, parietaria e ambrosia costituiscono le insidie maggiori, diffuse a macchia di leopardo sul territorio nazionale. Si stima che in Italia una persona su 5 soffra di riniti allergiche: naso chiuso che gocciola, occhi che lacrimano, starnuti, pruriti al naso, agli occhi e talvolta anche al palato.

Ma attenzione, le riniti allergiche non devono mai essere trascurate. Ci sono pazienti che partono solo con sintomi alle alte vie respiratorie, quindi naso e occhi, e poi, negli anni, sviluppano l’asma bronchiale. Le cure, quindi, oltre a fare stare meglio nell’immediato, evitano l’aggravarsi della malattia nel tempo.

La vaccinazione, cioè l’immunoterapia specifica, è l’arma principale, più efficace e sicura per combattere le allergie. Certo, gli antistaminici possono essere i rimedi last-minute per chi non si è vaccinato, ma la terapia vaccinale è l’unica cura che permette al sistema immunitario di sviluppare gradualmente la tolleranza agli allergeni. Risultato: i disturbi allergici diminuiscono e spesso spariscono. Per questi motivi l’immunoterapia specifica è l’unico trattamento capace di agire sulle “cause” e non solo sui sintomi della malattia, modificando la storia stessa della malattia in oltre l’80% dei casi. È accertato, infatti, che con le vaccinazioni specifiche si può scongiurare il passaggio da rinite allergica ad asma.

Ma qual è il meccanismo d’azione delle allergie? È presto detto. Il sistema immunitario, che si occupa normalmente della difesa contro virus e batteri, individua come “pericolose” alcune sostanze innocue come pollini, acari della polvere, forfora di animali, alimenti, prodotti chimici e così via. Queste sostanze, verso le quali il sistema immunitario “perde la tolleranza”, si chiamano allergeni. E il problema sta nel fatto che quest’errata ipersensibilità genera una risposta sbagliata ed eccessiva del sistema immunitario con meccanismi che possono creare malessere a tutto l’organismo. Fortunatamente, le vaccinazioni anti-allergiche offrono da decenni rimedi efficaci. L’immunoterapia specifica ha questo nome in quanto il vaccino viene preparato e somministrato per agire in modo ‘specifico’ contro un determinato allergene.

Nel caso di più allergie contemporanee, bisogna assumere più prodotti specifici. I vaccini disponibili possono essere assunti per bocca: alcune gocce o una pastiglia da mettere sotto la lingua al mattino prima di colazione, o per via iniettiva. Ogni dose somministrata contiene una minuscola quantità della sostanza responsabile della reazione allergica in modo da ‘abituare’ l’organismo all’allergene. Col passare del tempo, l’organismo si desensibilizza.

I vaccini quindi ci sono e funzionano bene. Ma come si fa ad arrivare alla prescrizione del vaccino più adatto a ciascun paziente allergico? Innanzitutto ci si deve rivolgere al medico di famiglia che verifica i sintomi e fa l’impegnativa per richiedere una visita allergologica e i test diagnostici. L’esame si chiama “prick-test” e consiste in una serie di micropunture sulla pelle degli avambracci. Su ogni micropuntura viene deposta una goccia di allergene diverso. Dove per reazione si sviluppa prurito e gonfiore, il classico “ponfo rosso”, significa che c’è allergia al prodotto. In base al diametro del ponfo formatosi, si deduce l’intensità della manifestazione allergica. E saranno queste le indicazioni che, accanto all’esame del sangue (dosaggio Ige specifiche), permetteranno all’allergologo di ordinare il vaccino su misura per ogni paziente. La cura per i pollini, che dura alcuni mesi, deve iniziare prima della fioritura delle piante alle quali si è allergici e continuare per tutta la stagione stessa (trattamento pre-costagionale). Deve comunque essere ripetuta per 3-5 anni consecutivi. Alla fine, i benefici rimarranno stabili.