Milano, 21 dicembre 2024 -Quasi 12 lombardi (11,29 a essere precisi) ogni mille hanno l’influenza ma, dal 9 al 15 dicembre 2024 secondo il rapporto RespiVirNet del ministero della Sanità, in tutta Italia sono saliti anche se lentamente il numero i casi di sindrome simil-influenzale e l’incidenza è pari a 9,5 (9,0 nella settimana precedente). Nella stessa settimana della scorsa stagione l’incidenza era di 15,8 casi per mille assistiti. Solo la Campania registra in percentuale un numero di casi superiore a quelli lombardi. Il picco influenzale però è atteso dopo Natale
I numeri lombardi
In Lombardia i 263 medici “sentinella” hanno segnalato 4.018 casi su 355.913 assistiti con un’incidenza pari a 11,29. Tra i più colpiti i bambini. 714 casi nella fascia 0-4 anni pari a un’incidenza del 27,54: 536 casi nella fascia 5-214 anni con un'incidenza dell’ 8,90; 2.313. casi tra i 15 e i 65 incidenza 11,89 e 455 casi negli over 65 con un’incidenza del 6,05. Un primato positivo quello degli over 65 probabilmente legato al maggior numero di vaccinati.
In lombardia si registravano, al 19 dicembre 2024, 463 casi di covid con un'incidenza del 5 per mille: 97 in pazienti ospedalizzati e 12 di loro in terapia intensiva,
Il virus di “moda
Quali sono i virus che stanno circolando? Durante la settimana 50 del 2024, su 1.610 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori della rete RespiVirNet, 82 (5%) sono risultati positivi al virus influenzale, 65 di tipo A (40 di sottotipo H1N1pdm09, 10 H3N2 e 15 non ancora sottotipizzati) e 17 di tipo B. Tra i campioni analizzati, ce ne sono poi 89 (5,5%) che sono risultati positivi per
il virus respiratorio sinciziale Vrs, 52 (3,2%) per Sars-CoV-2 e i rimanenti 356 sono risultati positivi per altri virus respiratori, di cui: 194 (12%) Rhinovirus, 60 Coronavirus umani diversi da Sars-CoV-2, 57 Adenovirus, 26 virus Parainfluenzali, 11 Metapneumovirus e 8 Bocavirus.
Il picco atteso
L'influenza 2024-2025 è ha spiegato il virologo Fabrizio Pregliasco è "una partita che si deve ancora giocare". Se la curva sale a rilento, con una spinta decisamente inferiore rispetto all'anno scorso, è perché da un lato "sicuramente la presenza del virus A/H3N2, la cosiddetta nuova variante australiana, ancora non si sta vedendo più di tanto sul nostro territorio. Prevale il vecchio A/H1N1", ben noto al sistema immunitario della maggioranza degli italiani (fatta eccezione per i bimbi molto piccoli) e "gira qualche virus B, meno pesante degli A". Il picco è atteso a gennaio come effetto combinato delle feste alla riapertura delle scuole".