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Insulina e diabete 2, rivoluzione in arrivo: da 350 iniezioni all’anno a 52. Ecco come funziona

La nuova insulina basale “a lento rilascio” è in attesa della approvazione degli Enti del farmaco. I pareri degli esperti della Bicocca e del Papa Giovanni XXIII di Bergamo

Insulina (Archivio)

Insulina (Archivio)

Bergamo, 25 giugno 2023 - Si annuncia come una vera e proprio rivoluzione la nuova insulina basale “a lento rilascio”, che può essere somministrata sottocute solo una volta per settimana anziché una volta al giorno. Per gli esperti non solo non comporta un aumentato rischio di ipoglicemia, ma anzi migliora il controllo glicemico rispetto alla insulina giornaliera. E soprattutto permetterebbe di passare da una media di 360 iniezioni all’anno a 50.

Lo studio

I risultati dello studio multicentrico di fase III a doppio cieco, sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine. È attesa ora l'approvazione della nuova molecola da parte degli Enti regolatori del farmaco per renderla disponibile per la commercializzazione per i pazienti con diabete in tutto il mondo che si stimano oltre 500 milioni.

Il professor Roberto Trevisan

L'unico ricercatore italiano che ha partecipato alla stesura finale dello studio è Roberto Trevisan, professore di Endocrinologia all'Università di Milano-Bicocca e direttore della Diabetologia dell'Azienda socio sanitaria territoriale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

La nuova molecola

"Questo studio- ha spiegato- apre la strada alla commercializzazione della nuova molecola. Per i pazienti diabetici si passerà presto da 365 a sole 52 iniezioni in un anno. È una vera e propria rivoluzione positiva della terapia insulinica".

Terapia semplificata

"Questa nuova molecola ha il potenziale di semplificare la terapia del diabete che richiede terapia insulinica- ha aggiunto- eliminando per i pazienti il disagio della iniezione giornaliera ed aumentando così la aderenza alla terapia insulinica. Un vero cambio epocale e un deciso miglioramento della qualità di vita dei pazienti diabetici".

Un “rivoluzione”

La notizia era attesa da tempo nel mondo scientifico della Diabetologia. Si annuncia una svolta epocale nella modalità di somministrazione terapeutica, con un impatto importante sulla qualità della vita dei pazienti con diabete.

Diabetici tipo 2

Il passaggio dall'assunzione giornaliera a quella settimanale rappresenta un enorme vantaggio per i diabetici di tipo 2, che sono spesso soggetti anziani, con più patologie, e che devono assumere diverse terapie con frequenza quotidiana.

Assistenza semplificata

Un altro vantaggio della formulazione della terapia su base settimanale è la possibilità di ridurre l'impegno richiesto agli operatori sanitari che si occupano di diabetici che richiedono insulina, specie per quelli ricoverati nelle strutture sanitarie residenziali a lungo termine.

Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo

"La ricerca clinica- ha commentato il direttore sanitario dell'Asst Papa Giovanni XXIII, Fabio Pezzoli- offre ai pazienti le cure più efficaci ed innovative prima della loro diffusione su scala globale. Ringrazio i professionisti della nostra Diabetologia per aver dimostrato ancora una volta di essere in grado di proporre ai nostri pazienti le terapie più innovative grazie alla partecipazione a collaborazioni internazionali in importanti progetti di ricerca".

Bertolaso: scoperta rivoluzionaria

"Una rivoluzionaria scoperta – scrive su Facebook l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso – Per i pazienti significhera' passare da un'iniezione al giorno a 52 all'anno. L'unico ricercatore italiano coinvolto nello studio è' Roberto Trevisan, direttore della Diabetologia dell'Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo. A lui le congratulazioni da parte di tutta Regione Lombardia", aggiunge Bertolaso. "Ancora una dimostrazione - conclude - dell'eccellenza dei nostri professionisti e dell'importanza che in questa Regione diamo alla Ricerca. Ora attendiamo l'ok degli Enti regolatori del farmaco per poter introdurre finalmente la molecola nei piani di cura".