REDAZIONE SALUTE

Leucemia mieloide acuta, nasce a Monza la nuova terapia con cellule tecnologiche

I ricercatori della Fondazione Tettamanti, integrata alla Clinica Pediatrica dell'Irccs San Gerardo, hanno sviluppato nuove cellule ingegnerizzate che penetrano più facilmente nel midollo osseo

La ricerca avanza anche sul terreno della leucemia

Monza - I ricercatori della Fondazione Tettamanti di Monza, realtà integrata alla Clinica Pediatrica dell'Irccs San Gerardo, hanno sviluppato nuove cellule ingegnerizzate che penetrano più facilmente nel midollo osseo, per contrastare la leucemia mieloide acuta (Lma), patologia resistente alle terapie. I risultati di questo lavoro, pubblicati sulla rivista scientifica Blood, aprono la strada a una nuova strategia mirata per aggredire le cellule staminali leucemiche residenti nel midollo osseo e superare i limiti finora incontrati nell'impiego efficiente delle Car-T e di altre terapie convenzionali e innovative contro la Lma.

Le nuove cellule

Le nuove cellule rappresentano infatti un'evoluzione dei linfociti T, già utilizzati per la Car-T, ma «potenziati» con un recettore di proteine essenziali per l'attivazione del processo immunitario. «Grazie alla creazione di cellule ingegnerizzate, in grado di esporre sulla loro membrana una maggiore quantità di recettore delle chemochine Cxcr4, è stato possibile fare arrivare queste cellule terapeutiche nel midollo osseo in modo più efficiente», ha detto Marta Serafini, capo dell'Unità cellule staminali e Immunoterapia del Centro Tettamanzi.

I test sugli animali

«Un aspetto particolarmente interessante», ha spiegato Andrea Biondi, direttore scientifico della Fondazione Tettamanti e dell'Irccs San Gerardo dei Tintori, «riguarda il fatto che nei test condotti nel modello animale in vivo, le cellule "arricchite” hanno mostrato un'attività anti-leucemica potenziata, con un aumento della sopravvivenza degli animali trattati», e ciò significa che questo nuovo approccio «potrebbe essere non soltanto efficace in termini di risposta oncologica, ma anche sicuro e tollerabile sul fronte dei possibili effetti collaterali», ha aggiunto.

Il trust di studiosi

Lo studio è stato realizzato in collaborazione tra i ricercatori della Fondazione Tettamanti e i colleghi di alcuni dei principali centri di ricerca italiani e internazionali, quali la University of North Carolina (Chapel Hill, Stati Uniti), l'Università Milano-Bicocca (Monza), l'Irccs San Raffaele di Milano, l'Irccs Humanitas Research Hospital di Rozzano e l'Humanitas University (Pieve Emanuele, Milano), l'Istituto di Neuroscienze del Cnr di Milano, l'Università Sapienza di Roma, l'Ospedale Universitario di Perugia e il King's College London (Regno Unito). La Fondazione Tettamanti è specializzata nella ricerca sulle leucemie ed emopatie infantili.