Novembre e la salute sessuale dei maschi. Dieci consigli dei medici per andare oltre ai tabù e la vergogna

Tra silenzi e virilità “offesa” la maggior parte degli uomini dedica pochissimo tempo alla propria salute e soprattutto non effettua nessuna prevenzione

Sesso di coppia (iStock)

Tra i consigli destinati agli uomini c'è il non aver paura a parlare dei propri problemi

Milano - 11 novembre 2024 – I problemi sessuali per la maggior parte dei maschi sono dei tabù difficili da affrontare e ancor più da raccontare anche ai medici. Il mese di novembre potrebbe essere l’occasione buona per cambiare abitudini visto che è dedicato proprio alla salute maschile. Tante le iniziative di associazioni e istituzioni per sensibilizzare sul tema della prevenzione, soprattutto riguardo ad alcuni tipi di tumore come quello alla prostata.

In questa occasione, l'Università di Pavia, in collaborazione con Cooper Consumer Health, ha deciso di condividere dieci raccomandazioni frutto dei risultati dell'Osservatorio "Occupiamoci di uomini - La salute sessuale maschile fra tabù e disinformazione", uno studio sociologico innovativo volto a far luce su aspetti poco discussi di questo tema.

La ricerca, avviata ad aprile 2024 con interviste a medici e specialisti (urologi, andrologi, ginecologi), ha esaminato il rapporto tra salute e sessualità maschile, evidenziando come gli stereotipi e i tabù legati alla virilità continuino a rappresentare un limite per un confronto aperto, a partire dalla vita di coppia. I dati della seconda fase – resi noti in questi giorni - che ha coinvolto potenziali pazienti e partner di diverse fasce d’età, hanno mostrato che i giovani sono oggi più propensi a discutere di salute sessuale rispetto alle generazioni precedenti, sebbene persista un gap in termini di consapevolezza e prevenzione.

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1) Parlare apertamente dei propri dubbi

  • L'ansia e l'incertezza riguardo alla propria salute sessuale sono comuni, ma spesso trascurate per timore del giudizio. La ricerca ha evidenziato che per gli uomini tra i 50 e i 60 anni, ad esempio, affrontare questi temi è ancora percepito come un tabù, spesso vissuto con grande imbarazzo. Comunicare in modo trasparente può migliorare la qualità delle relazioni e facilitare l’accesso al supporto necessario.

2) Affrontare regolarmente controlli preventivi

  • Mentre i controlli ginecologici per le donne sono consolidati, tra gli uomini la prevenzione è spesso limitata. È essenziale adottare un approccio simile, includendo controlli regolari, per garantire una salute a lungo termine e una diagnosi precoce di eventuali problematiche. Solo nei più giovani è emersa una maggiore apertura, con i 20-30enni disposti a dialogare subito con un medico in caso di necessità.

3) Superare il concetto di virilità “tossica”

  • L’idea di virilità associata all’assenza di fragilità può spingere gli uomini a nascondere le proprie debolezze. Secondo l’Osservatorio questo si verifica soprattutto nella fascia di età 40-50 anni, dove la pressione sociale verso un’immagine di forza e resistenza porta a evitare il dialogo sulle proprie difficoltà. Accettare la vulnerabilità consente di vivere la sessualità in modo più sereno, liberando gli uomini da stereotipi sociali dannosi.

4) Educare le giovani generazioni

  • Integrare l’educazione sessuale nel percorso di studi è fondamentale per prevenire la disinformazione. Educare i ragazzi all'autoconsapevolezza fin dall'adolescenza contribuisce a formare adulti più consapevoli dei propri bisogni di salute.

5) Considerare il benessere sessuale una priorità

  • Spesso trascurata rispetto alla salute fisica o mentale, la salute sessuale è cruciale per il benessere complessivo. Investire nella gestione attiva di eventuali problematiche di questo tipo favorisce relazioni più stabili e una qualità di vita migliore.

6) Ridurre i rischi legati al ritardo diagnostico

  • La disfunzione erettile e altre problematiche legate alla sfera sessuale, soprattutto tra i giovani, possono essere un campanello d’allarme di patologie più gravi ancora latenti. Nonostante una certa tendenza a sdrammatizzare il problema, i partecipanti tra i 20 e i 30 anni mostrano una maggiore apertura verso la diagnosi, utilizzando l'ironia come strategia di difesa.

7) Promuovere la comunicazione tra partner

  • È fondamentale che i partner partecipino al dialogo. Le donne coinvolte nello studio evidenziano quanto sia dannoso ignorare il problema, che, se non affrontato, può generare incomprensioni e allontanamento nel rapporto.

8) Creare un ambiente di supporto fra pari

  • Per gli uomini tra i 40 e i 50 anni, il bisogno di normalità porta a evitare discussioni personali con amici o familiari. Tuttavia, condividere esperienze con altri in un contesto di gruppo può aiutare a superare le riserve. Tra i più giovani, l’apertura verso i pari è già una tendenza diffusa.

9) Costruire un rapporto di fiducia con i medici

  • È fondamentale instaurare una relazione basata sulla fiducia con i medici, in particolare con specialisti come andrologi e urologi.

10) Rompere il silenzio sui temi della salute maschile

  • La salute maschile è spesso un argomento tabù, ma affrontare questi temi apertamente è fondamentale. È importante che professionisti della salute, istituzioni educative, media e gruppi di sostegno lavorino insieme per creare una cultura in cui gli uomini si sentano liberi di esprimere le proprie preoccupazioni. Questo approccio integrato non solo migliora la qualità della vita, ma promuove anche una maggiore consapevolezza e supporto reciproco nella comunità.

Nell’ambito di queste raccomandazioni, risulta fondamentale considerare l'adozione di soluzioni innovative per affrontare le problematiche legate alla sfera sessuale. Un esempio è il nuovo gel contro la disfunzione erettile, disponibile nelle farmacie italiane da giugno, che consente di gestire con discrezione e praticità difficoltà comuni ma spesso taciute. Un prodotto, acquistabile senza ricetta e capace di agire in soli 10 minuti.