REDAZIONE SALUTE

Bergamo, al Policlinico San Marco c’è Hugo: il robot per la chirurgia assistita

Nelle scorse settimane sono stati effettuati con successo i primi interventi di chirurgia generale utilizzando questo nuovo strumento. “Potremo migliorare ulteriormente l'efficacia e la sicurezza”

Policlinico San Marco: è arrivato Hugo, robot per la chirurgia assistita tra i più avanzati attualmente disponibili

Policlinico San Marco: è arrivato Hugo, robot per la chirurgia assistita tra i più avanzati attualmente disponibili

Bergamo, 21 gennaio 2025 – Tecnologie sempre più all’avanguardia in ambito medico. Al Policlinico San Marco di Bergamo (Gruppo San Donato) è stato recentemente acquisito Hugo RAS (Robotic Assisted Surgery), il robot per la chirurgia assistita.

Il primo ospedale bergamasco

Il Policlinico San Marco è il primo ospedale bergamasco a dotarsi di questa tecnologia, tra le più avanzate attualmente disponibili: verrà utilizzata per interventi di chirurgia generale, oncologica, bariatrica e per interventi urologici.

Hugo RAS, cos’è e come funziona

Questo nuovo sistema robotico, frutto di tecnologie all'avanguardia e innovative, è costituito da tre strumentazioni principali: i bracci robotici modulari e flessibili che intervengono sul campo operatorio guidati dal chirurgo attraverso una consolle e un potente sistema di magnificazione delle immagini operatorie in 3D (ingrandite fino a 10 volte) che garantisce altissime performance di precisione e accuratezza.

Hugo, il braccio robotico arrivato al Policlinico San Marco di Bergamo  (Foto profilo facebook Policlinico San Marco)
Hugo, il braccio robotico arrivato al Policlinico San Marco di Bergamo (Foto profilo facebook Policlinico San Marco)

I vantaggi

Molti sono quindi i vantaggi offerti al paziente dall’utilizzo della chirurgia robotica assistita: un più rapido recupero, la riduzione del dolore e delle dimensioni delle ferite, nonché minori perdite ematiche e un periodo di degenza ridotto. In ambito oncologico, poi, offre un ulteriore vantaggio poiché permette di eliminare con estrema precisione la massa tumorale e di preservare i tessuti circostanti.

Gli interventi

Nelle scorse settimane sono stati effettuati con successo i primi interventi di chirurgia generale, tra cui il trattamento di un'ernia inguinale, di un'ernia iatale e fundoplicatio per reflusso gastroesofageo e una colectomia destra per neoplasia. 

Nell’ambito della chirurgia generale, la chirurgia laparoscopica robot assistita di ultima generazione viene utilizzata con efficacia per trattare chirurgicamente le patologie dello dell’esofago e dello stomaco (neoplasie, ernie iatali, malattia da reflusso gastroesofageo, acalasia esofagea) del colon-retto (neoplasie, malattia diverticolare, prolasso rettale), della colecisti o per riparare ernie della parete addominale (laparoceli, ernie inguinali, diastasi dei retti, ernie ombelicali). Può trovare un’ottima applicazione, inoltre, anche nella chirurgia bariatrica.

In campo urologico, invece, viene impiegata principalmente per il trattamento di neoplasie, come il carcinoma prostatico, i tumori renali, dell’uretere e della vescica. Rispetto alle tecniche open o tradizionali, consente risultati significativi in particolare nel recupero precoce della continenza urinaria e delle funzioni sessuali.

“Più efficacia e sicurezza”

“Grazie alla chirurgia robotica potremo migliorare ulteriormente l'efficacia e la sicurezza degli interventi, la rapidità di ripresa post-intervento e, quindi, gli outcome clinici e la qualità di vita dei pazienti, ponendoci sempre di più come punto di riferimento a livello italiano per la chirurgia", ha commentato il professor Stefano Olmi, responsabile dell'Unità di Chirurgia Generale e Oncologica e Centro di Chirurgia dell'Obesità del Policlinico San Marco, nonché professore associato di chirurgia generale presso la Scuola di specializzazione in chirurgia generale di UniSR - Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

“Questo sistema robotico - ha spiegato - ci permetterà inoltre di trattare anche i casi più complessi, riducendo il trauma chirurgico intraoperatorio e post-operatorio per il paziente. È bene però sottolineare che il robot non si sostituisce al chirurgo. È sempre lo specialista che guida la tecnologia: il robot assiste la sua mano, attraverso i suoi bracci, permettendogli un gesto chirurgico ancora più accurato e preciso, anche grazie alla visione magnificata del campo operatorio”.