Gallarate, 9 gennaio 2025 – Sclerosi multipla e stili di alimentazione, c’è un legame? Il centro specializzato attivo a Gallarate in seno all’Asst Valle Olona sta approfondendo la questione, con il lavoro di una preparata equipe composta da medici e infermieri. Un impegno che rappresenta un mattoncino nella ricerca di una cura definitiva per la malattia, ancora da trovare.
La riflessione
L'alimentazione può influenzare la sclerosi multipla? Questa la domanda di partenza. “La risposta – spiega il dottor Pietro Annovazzi, responsabile Neurologia ad indirizzo neuroimmunologico – Centro Sclerosi multipla di Gallarate – Non è semplice e definitiva. Non esiste una ‘dieta miracolosa’ che possa guarire la sclerosi multipla, ma alcuni studi suggeriscono che un'alimentazione sana e bilanciata possa contribuire a migliorare la qualità di vita delle persone affette da questa patologia.
L’alimentazione, seguita Annovazzi, potrebbe essere importante perché la sclerosi multipla “è causata da un’infiammazione a carico di strutture neurologiche come il cervello, il nervo ottico e il midollo spinale. Questa neuro-infiammazione è correlata allo stato infiammatorio generale del corpo del paziente, in particolare quello a livello del sistema digerente. Esiste, infatti, un asse infiammatorio intestino-cervello, per cui un aumento dell’infiammazione intestinale può riflettersi in un aumento di quella cerebrale”.
Alimenti “buoni” e “cattivi”
Alcuni alimenti, ragiona lo specialista, “possono quindi contribuire a ridurre l'infiammazione, mentre altri potrebbero esacerbarla. Inoltre, la flora batterica intestinale può influenzare il sistema immunitario: un'alimentazione equilibrata può favorire la crescita di batteri ‘buoni’ (eubiosi) invece di quelli ‘cattivi’ (disbiosi), contribuendo a ridurre l’infiammazione intestinale, e quindi quella cerebrale”.
Infine, esistono molecole, dette antiossidanti, che aiutano a proteggere le cellule dai danni causati da sostanze dannose, come i radicali liberi. “Questa aggressione da parte di radicali liberi è uno dei momenti di danno della sclerosi multipla, in particolare responsabile di un danno cronico, progressivo. Molti alimenti ricchi di antiossidanti possono essere utili per ridurre questi processi dannosi e, in una piccola parte, rallentare la progressione della malattia”.
Il cibo da scegliere
Venendo al sodo, quali alimenti scegliere per favorire la crescita di questi batteri “buoni”? Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, sostiene Annovazzi, “alcuni principi generali possono guidare la scelta degli alimenti, con lo scopo di ridurre l’infiammazione intestinale, favorire una eubiosi e aumentare la presenza di sostanze antiossidanti”.
Per esempio la dieta mediterranea, con un rispetto della corretta piramide alimentare: ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce e olio d'oliva, la dieta mediterranea è considerata un modello alimentare sano e può essere particolarmente benefica per le persone con sclerosi multipla.
Successivamente i grassi "buoni": gli acidi grassi omega-3, presenti nel pesce grasso (salmone, sgombro, pesce azzurro in generale), possono aiutare a ridurre l'infiammazione. Non vanno dimenticate frutta e verdura: tutta, ma in particolare frutta e verdura di colori vivaci (come mirtilli, spinaci e carote), ricche di antiossidanti.
E, ancora, le fibre: i cereali integrali, i legumi e la frutta forniscono fibre, importanti per la salute dell'intestino, e favoriscono l’eubiosi. Le vitamine del gruppo B, infine, sono essenziali per il corretto funzionamento del sistema nervoso. Si trovano in alimenti come carne, pesce, uova, latticini e legumi.
Gli alimenti da evitare
Al fianco delle scelte da prediligere, esiste anche una “lista nera”. Ne fanno parte gli alimenti processati che contengono spesso zuccheri aggiunti, grassi saturi e sodio, che possono aumentare l'infiammazione. Vanno limitati anche gli alcolici che favoriscono disbiosi e infiammazione intestinale. Non solo. Il consumo eccessivo di alcol può peggiorare i sintomi della sclerosi multipla.
Attenzione anche agli alimenti che causano intolleranze o allergie: eliminare gli alimenti che causano problemi digestivi può migliorare la qualità della vita.
La valutazione sulle diete
Oltre a questi consigli generali, da alcuni autori sono stati proposti regimi dietetici, talvolta anche molto stretti, per spezzare ulteriormente i meccanismi patologici sopra descritti e rinforzare quelli positivi.
Al momento non sono disponibili evidenze sufficienti ad avere un’opinione definitiva in merito a queste diete, ma segnalazioni positive suggeriscono che sia una strada che vale la pena approfondire. In particolare, negli ultimi anni ha suscitato interesse la dieta chetogenica. Si tratta di un approccio nutrizionale caratterizzato da una drastica riduzione dei carboidrati e un aumento dell'apporto di proteine e grassi, con il fine di indurre l'organismo a produrre corpi chetonici (chetosi).
Diversi studi hanno suggerito che la chetosi potrebbe esercitare effetti benefici sui sintomi della sclerosi multipla, come la fatica, la spasticità e la depressione. È tuttavia fondamentale sottolineare che la dieta chetogenica è molto restrittiva e può presentare alcuni effetti collaterali, come carenze nutrizionali e difficoltà nel seguire il regime a lungo termine. Pertanto, è la chiosa del responsabile del centro gallaratese, “è essenziale consultare un medico o un dietologo specializzato prima di intraprendere questo tipo di dieta”.