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Sindrome da tunnel carpale e freddo: ecco cosa fare e cosa non fare per combattere il dolore

Un malattia che colpisce più di 4 lombardi su cento, la maggioranza donne. I consigli degli esperti per prevenire e curare

La sindrome del tunnel carpale

La sindrome del tunnel carpale

Milano, 22 gennaio 2025 - Sindrome del tunnel carpale: più di 4 lombardi su 100 ne soffrono ma soprattutto è una delle malattie professionali più diffuse con alcune punte come tra i lavoratori della logistica nel Lodigiano dove si sviluppano malanni muscolari legate alla movimentazione dei pacchi. In generale, però, a contribuire alla diffusione di questa malattia è l’utilizzo sempre maggiore del mouse di chi lavora ogni giorno al computer

A livello nazionale oltre 2 milioni di persone soffrono della Sindrome del tunnel carpale (Stc), disturbo che causa dolore e formicolii alla mano, sintomi che peggiorano nella stagione fredda.

Chi è a rischio

In Italia ne soffre circa il 3-4% della popolazione adulta, con una frequenza maggiore nelle donne nella fascia tra i 40 e i 60 anni e più in generale in tutte le persone che svolgono lavori ripetitivi con le mani (l'uso del pc al primo posto), gli artigiani e chi pratica sport con sollecitazione del polso.

I sintomi

Le persone che lavorano molto con le mani (sarte, casalinghe, dattilografi, operai ecc.) - spiegano gli esperti di ortopedia e traumatologia del Grande Ospedale Metropolitano Niguarda - frequentemente vanno incontro a tale sindrome. La Stc si manifesta con disturbi della sensibilità che colpiscono le prime 3 dita (pollice, indice, medio, a volte con interessamento parziale anche dell’anulare).Questi disturbi si presentano prevalentemente durante la notte: ci si sveglia e si scuote il braccio; si pensa che le dita si siano addormentate per la circolazione ma non è così. Il nervo mediano, quello deputato al movimento delle prime dita è sottoposto infatti ad una condizione di stress dovuta all’aumentata pressione all’interno del tunnel carpale. Questa struttura è il “canale” che contiene nervi e legamenti e accompagna il loro decorso dall’avambraccio alla mano. Può succedere che a causa di un ristagno di liquidi all’interno del canale si venga a creare una situazione di compressione sul nervo. L’aumento dei liquidi nel tunnel è in molti casi riconducibile agli squilibri ormonali tipici della menopausa e della gravidanza, per questo la prevalenza dei casi è nettamente femminile”.

E con il freddo è peggio

Dal professore Luca Russo, ricercatore di Metodi e Didattiche delle Attività Motorie presso l'Università Telematica eCampus e docente in Ergonomia dell'Esercizio Fisico, alcuni consigli su come affrontare al meglio le temperature più rigide. "Il freddo effettivamente può accentuare i sintomi a causa della vasocostrizione, che può aumentare la compressione del nervo  a differenza di quello che comunemente si crede, però, gli sport invernali non sono necessariamente da evitare, ma è importante utilizzare guanti termici adeguati, eseguire esercizi di riscaldamento prima dell'attività e fare pause regolari". È inoltre utile massaggiare delicatamente le mani per stimolare la circolazione ed evitare posizioni del polso forzate per lunghi periodi.

La diagnosi

L'inquadramento della sindrome del tunnel carpale si basa solitamente su una combinazione di valutazione clinica e test strumentali. L'esame fisico prevede lo studio della sensibilità, della forza e dei riflessi della mano. È poi possibile ricorrere a esami strumentali quali elettromiografia e ecografia o risonanza magnetica del polso.

Valutazione biomeccanica

"Un approccio innovativo e tecnologicamente avanzato per la diagnosi e lostudio della Stc è ora rappresentato dalla valutazione biomeccanica – prosegue Russo - ossia di un'analisi scientifica e sistematica del movimento umano che mira a studiare le forze interne ed esterne che agiscono sul corpo e come queste influenzano la mobilità". In particolare, i sensori inerziali rappresentano uno strumento all'avanguardia e non invasivo per la valutazione biomeccanica del polso nella Stc. Questi dispositivi miniaturizzati sono in grado di fornire dati precisi sui movimenti articolari, garantendo un approccio oggettivo per la diagnosi precoce,il monitoraggio e la prevenzione di questa condizione, nonché per la gestione della fase di riabilitazione in caso di intervento chirurgico.

 

Le due cure

Il trattamento della sindrome del tunnel carpale può essere infatti di due tipologie: conservativo o chirurgico. La scelta dipende dalla gravità dei sintomi ma soprattutto dalla risposta ai trattamenti conservativi.

Trattamenti conservativi

I trattamenti conservativi possono essere riassunti principalmente in: riposo e immobilizzazione del polso; terapia fisica esercizi di stretching; farmaci antinfiammatori; iniezioni di orticosteroidi.

Trattamento chirurgico

“Nelle fasi avanzate o in caso di fallimento della terapia conservativa - spiegano gli esperti del Policlinico San Donato di Milano - è necessario procedere con l’intervento chirurgico, indispensabile anche nel momento in cui i sintomi diventano persistenti e limitano le attività del paziente. Esistono diverse tecniche chirurgiche, tutte volte alla decompressione del nervo mediano:

  • Tecnica a cielo aperto (open): si pratica un’incisione longitudinale di circa 5 cm a livello del polso-palmo della mano e si seziona il legamento. Di solito si esegue in anestesia locale.
  • Tecnica endoscopica: attraverso un’incisione a livello del polso si inserisce uno strumento dotato di telecamera che seziona internamente il legamento; in anestesia locale o loco-regionale.
  • Tecnica mini-open: in anestesia locale attraverso una piccola incisione (circa 1.5 cm al palmo) si incide il legamento con uno strumento dedicato”.

 

La prevenzione

Per prima cosa è importante mantenere una postura corretta mentre si lavora, specialmente se si trascorrono molte ore al computer, assicurandosi che il monitor sia all'altezza degli occhi e che le spalle siano rilassate - sottolinea Russo - È una buona idea utilizzare una tastiera e un mouse ergonomici e regolare l'altezza della sedia e del tavolo in modo che i polsi siano in posizione neutra. Fare pause brevi ogni 30-60 ed eseguire esercizi di stretching per le mani e i polsi è utile per migliorare la flessibilità e ridurre la tensione. È inoltre possibile considerare l'uso di tutori o supporti per il polso, specialmente durante la notte o durante attività che richiedono un uso prolungato delle mani".