Stanchi, appesantiti, svogliati. La pandemia, che sta facendo intravedere una luce in fondo al tunnel, ha minato le resistenza psicologica di molti. E ripartire appare faticoso. "Un aiuto per lasciarsi alle spalle questo periodo davvero difficile e ritrovare benessere può arrivare dall'arte, intesa come terapia - spiega la psichiatra e psicoanalista Adelia Lucattini -. Attraverso il disegno, la pittura, la musica, la danza, il teatro, la fotografia, si mettono in moto tutti e cinque i sensi e si attiva la memoria inconscia legata alle percezioni. L’arte attiva la fantasia, stimola le idee e aumenta la capacità di comprensione, rinforza e amplifica l’intelligenza e può essere di grande aiuto per elaborare i traumi”. Una consapevolezza raggunta anche oltreoceano. “Non a caso l’Università di Harvard - sottolinea l'esperta - ha attivato il progetto Artful Thinking Palette, dove Artful significa artistico, geniale, abile e ingegnoso, che include arte e musica tra le materie universitarie poichè stimolano la memoria, aumentano la capacità di entrare in contatto con se stessi e migliorano le relazioni con gli altri. Le attività artistiche sviluppano il pensiero “divergente”, strettamente legato alla creatività, che permette di trovare più soluzioni a un problema. E in tempi di pandemia è d’obbligo scoprire, nutrire, esercitare la propria creatività e un pensiero “divergente” per far fronte alle difficoltà ed essere felici".
GLI STEP
Ma come è possibile stimolare e canalizzare la propria creatività verso una forma d'arte? "Esistono passaggi ben definiti - risponde Lucattini. Il primo è prendersi del tempo per pensare. Riflettere tranquillizza, appaga, scioglie l’ansia fino a regolarizzare il respiro. Secondo: vedere le situazioni cambiando prospettiva, come fossero una scultura e girargli intorno. Esercitare la fantasia permette di modificare il proprio punto di vista individuando soluzioni nuove e migliori. Terzo: farsi domande e cercare risposte, confrontandosi con persone che stimiamo e che ci vogliono bene. Quarto: imparare ad osservare, un’attività importantissima poiché porta a farsi domande, attivando il pensiero positivo".
A CIASCUNO LA SUA ARTE
Il disagio psichico può assumere molte forme, ci sono attività da prediligere in base alle singole difficoltà? “Chi è ansioso può dedicarsi al disegno – precisa la psichiatra -, con matite, acquarelli, pastelli e gessetti. Il gesto grafico, all'interno del perimetro definito dal foglio, contiene le emozioni, delimita uno spazio interno e dà forma a emozioni informi, colore a sentimenti che si sono sbiaditi, arginando quegli impulsi che rischierebbero di esplodere in modo conflittuale. Disegnare è un'ottima terapia a tutte le età. L'uso dei colori tenui, in particolare il verde, l'azzurro e il violetto, è tranquillizzante”. Chi invece dopo l'isolamento forzato ha maturato una certa difficoltà nel rientrare in contatto con il prossimo, trarrà beneficio dalla musica. “Imparare a suonare uno strumento o cantare in un coro – aggiunge Lucattini – aiuta a connettersi con aspetti profondi di se stessi all'interno di una relazione. Per chi si sente solo, andare a vedere una mostra con visite di gruppo favorisce il recupero , attraverso la condivisione di una stessa esperienza con altre persone , del proprio 'gruppo' interiore: le persone amate, gli amici, gli antichi amanti”. Siete stressati dal lavoro? Una soluzione per smaltire la tensione è plasmare la creta. “Il movimento delle mani - conferma l'esperta – pacifica perché ristabilisce un contatto profondo con la sensorialità della primissima infanzia e l'accudimento amoroso di mamma e papà”. Vi sentite depressi? Prenotate un'uscita al cinema o a teatro. “Assistere a spettacoli in ambienti silenziosi -conclude Lucattini - rilassa, diverte e funge da antidepressivo. La recitazione espressa da persone presenti nello stesso spazio fisico, permette una forte identificazione con l'artista (oltre il contenuto esplicito, della storia, delle parole o della narrazione), molto arricchente. Il cinema assorbe invece le tensioni e rivitalizza, stimola la fantasia e permette di sintonizzarsi nuovamente con le emozioni sopite o accantonate durante questo periodo di limitazioni da pandemia.”.