Tossicodipendenze, nascono tre reparti ospedalieri in Lombardia: dove sono e cosa faranno

L’annuncio dell’assessore regionale Guido Bertolaso indica un cambio di rotta nell’approccio alla cura dei disturbi legati al disagio e agli abusi di sostanze. A gennaio parte la sperimentazione con 2,1 milioni investiti

CAN8805.JPG-80305479

L'assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso

"Creiamo tre ESOD, una a Pavia, l'altra nell'area metropolitana di Milano e l'altra nella AtS della Brianza, oggi bisogna essere in grado di individuare bene quella che è  la sostanza e poi stabilire quello che è l'approccio terapeutico". A dirlo e' l'assessore al Welfare di regione Lombardia, Guido Bertolaso, a margine dell'evento "Dipendenze: il danno da ridurre", a Palazzo Pirelli. "Le Car-T, come voi sapete tutti, ormai sono dei farmaci che sono mirati a quella cellula, a quella situazione genetica". Per Bertolaso "dobbiamo andare a fare la stessa cosa per quanto riguarda le droghe, con questi gruppi che nascono dall'esperienza di Carlo Locatelli, dunque creiamo questi reparti per tossicodipendenti, uno a Maugeri, a Pavia, con un reparto legato alle tossicodipendenza coordinato da Locatelli". A Milano "non facciamo un reparto tipo quello di Pavia, ma abbiamo al Niguarda ai Santi Paolo e Carlo e al Fatebenefratelli dei reparti di medicina che possono essere in parte adeguati e organizzati per fare questo tipo di assistenza".

Approfondisci:

Ieo e Monzino di Milano primi ospedali specialistici d’Italia (e scalano la classifica mondiale)

Ieo e Monzino di Milano primi ospedali specialistici d’Italia (e scalano la classifica mondiale)

"Poi San Gerardo e Lecco si mettono insieme e l'idea e' di utilizzare qualche posto letto di medicina di Merate per fare esattamente la stessa cosa, in modo da creare tre piccoli nuclei di partenza per questo nuovo modo di approccio per i casi piu' acuti ovviamente", ha spiegato l'assessore.

"Alla fine ci saranno una ventina di letti, a fronte di centinaia e migliaia di casi. Stanziamo 2,1 milioni di euro come esperimento, iniziamo una fase sperimentale a gennaio 2025 e vediamo se funziona, perché gli ospedali del futuro non saranno più ospedali dedicati alle patologie classiche, saranno soprattutto dedicati a tutte le problematiche relative al disagio, tossico-dipendenze, salute mentale, disagio giovanile, eccetera. Non sto inventando niente, stiamo cercando di colmare il gap, perche' tutti, in tutto il mondo, sono in ritardo su questi problemi".

Oggi i problemi legati alle dipendenze "sono molto più' drammatici, molto più' articolati, molto più' complessi" e "soprattutto le sostanze sono completamente cambiate. Oggi ci sono oltre duemila droghe sintetiche che sono quelle alle quali fanno ricorso soprattutto i giovanissimi senza rendersi conto di dove stanno andando a sbattere, e questo genere di problematiche oggi sono di difficilissima gestione, innanzitutto perché' devi identificare la droga sintetica, che non dispone di una serie di test identificativi come la cocaina, per intenderci. Quando arriva il pronto soccorso un ragazzino completamente strappato, che diagnosi fa? Ti rendi conto che ha sicuramente un problema di abuso da una droga sintetica, lui non lo sa, ma il medico deve essere in grado di individuare bene quella che e' la sostanza" e poi "stabilire quello che e' l'approccio terapeutico".